Domanda di: Dr. Raoul Bianchi | Ultimo aggiornamento: 19 marzo 2023 Valutazione: 4.8/5
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Il lavoratore che si dimette per giusta causa ha sempre diritto all'assegno di disoccupazione (che oggi si chiama Naspi); egli dovrà dare, all'Inps, la prova della giusta causa, eventualmente esibendo la lettera indirizzata all'azienda; – le ultime mensilità maturate e non ancora corrisposte; – il TFR maturato.
Cosa spetta al lavoratore che si dimette per giusta causa
ferie e permessi di cui non hanno usufruito. ratei di mensilità aggiuntive (tredicesima e quattordicesima, a seconda di quanto previsto dal Contratto collettivo) TFR (trattamento di fine rapporto)
Il datore di lavoro è tenuto ad accantonare circa una mensilità di stipendio all'anno, che sarà versata al dipendente nel momento delle dimissioni. E' possibile tuttavia chiedere un anticipo della liquidazione in base alla legge 2120 del codice civile.
Le dimissioni per giusta causa vengono considerate alla stregua del licenziamento. Il lavoratore avrà infatti diritto all'indennità sostitutiva del preavviso e all'indennità di disoccupazione, come se fosse stato licenziato. Anche nella fase di lavoro in prova è possibile dimettersi senza preavviso.
Non c'è alcuna differenza nei tempi di liquidazione del TFR tra dimissioni volontarie, licenziamento o pensionamento. Ti ricordiamo inoltre che puoi verificare l'ammontare di TFR maturato dal lavoratore in qualsiasi momento.