Cosa sono gli endecasillabi sciolti?

Domanda di: Piccarda Martini  |  Ultimo aggiornamento: 12 dicembre 2023
Valutazione: 4.7/5 (45 voti)

Si parla di endecasillabi sciolti (o semplicemente di sciolti, o versi sciolti) a proposito di componimenti, o di loro parti (per es. in molta poesia teatrale), in soli endecasillabi non legati da rime (o con rime possibili solo a grande distanza le une dalle altre e senza riconoscibile nesso).

Chi scrive in endecasillabi sciolti?

Ugo Foscolo compose il proprio capolavoro, Dei sepolcri (1807), in 295 endecasillabi sciolti; Giacomo Leopardi lo sublimò in alcuni dei Canti (è il metro de L'infinito). Manzoni lo usò in Urania (1809), Pascoli nei Poemi conviviali (1904), Gozzano ne Le farfalle (1914).

Cosa sono i versi sciolti esempi?

Quando le poesie hanno le rime nell'ultima parola del verso, si dice che i versi sono in rima. I versi che non terminano con parole in rima si chiamano versi sciolti. Mi piace come ridi e come parli come intrecci i fili dei racconti come apri cassetti sconosciuti e tiri fuori mondi, canti e conti.

Cosa sono gli endecasillabi esempi?

L'endecasillabo è forse il verso più famoso della nostra produzione letteraria e metrica. – un accento fisso sulla 6° sillaba (in tal caso prende il nome di endecasillabo a majore). “Cantami o Gianni le tue serenate.” “Gianni le serenate sue cantava.”

Che differenza c'è tra versi liberi e sciolti?

Il verso libero è, come dice il nome, del tutto libero (al contrario del verso sciolto): è privo di metrica e di rima; ha quindi le stesse regole della prosa, anzi anche meno, perché in genere la prosa ha degli obblighi di coerenza, di logicità, nonché di grammatica e di sintassi, che la poesia può anche non avere.

Endecasillabo: a maiore, piano, tronco e sdrucciolo - Esempio