Quando un dente cade, infatti, l'equilibrio dell'intera bocca si altera. Da qui si innescano una serie di modificazioni a catena che portano a un degrado complessivo a scapito degli altri denti, delle gengive e delle strutture neuromuscolari annesse, ma anche dei distretti corporei più lontani.
Un osso non stimolato perde la sua ragione di esistere e quindi comincia a ritirarsi e diventare sempre più sottile. Inoltre, i denti vicini a quello mancante collassano in direzione dello spazio e diventano quindi sempre più storti.
Tutti i denti possono essere curati tramite devitalizzazione e solo in rari casi il dente non può essere salvato, ad esempio quando: i canali radicolari non sono accessibili, il dente ha una grave frattura, non ha un supporto osseo adeguato o non può essere ricostruito.
La soluzione ideale è l'implantologia perché permette di ottenere i migliori risultati sia a livello funzionale che estetico. In cosa consiste l'intervento? Il dentista procederà al posizionamento di una o più radici artificiali che sostituiranno i denti mancanti.
Cosa succede se non si tolgono le radici dei denti?
L'estrazione di radice dente, proprio perché è una situazione generalmente trascurata, con svariati problemi, dove la radice stessa può essere calcificata nell'osso, infetta, o il paziente può avere dei problemi di salute, può richiedere la profilassi antibiotica per impedire che le infezioni si formino.