Domanda di: Dr. Morgana Gallo | Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023 Valutazione: 4.7/5
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Con il termine Gongyo (trad. pratica assidua) si intende, in senso proprio, l'intero rito quotidiano, che comprende la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo (la pratica fondamentale) e la lettura dei capitoli Hoben e Juryo del Sutra del Loto (la pratica di sostegno). Essa si svolge mattina e sera davanti al Gohonzon
Gohonzon
Gohonzon (giap. go=prefisso onorifico, honzon=oggetto di fondamentale rispetto) può essere tradotto letteralmente come “oggetto di devozione” e coloro che praticano il Buddismo di Nichiren Daishonin hanno in casa un altare in cui lo custodiscono.
Gongyō è la pronuncia giapponese dei caratteri cinesi 勤行 (qínxíng in cinese) e rende in quella lingua alcuni termini buddhisti sanscriti, come prayoga, indicando le "attività religiose" o "devozionali".
Nichikan Shonin commenta: «Se una persona non ha fede, non può possedere il Gohonzon di ichinen sanzen». Per questa ragione, anche se pensiamo di proteggere il Gohonzon, mancando di fede la nostra protezione non sarà autentica e non potremmo propagare il Gohonzon.
La preghiera buddista di base è: "Che tutti gli esseri trovino la pace", che esprime lo stato mentale positivo di compassione amore e benignità verso la vita. Non è una preghiera rivolta a qualche divinità, ma a se stessi e a tutti gli esseri, anzi a tutto il pianeta.
"Myoho-renge-kyo" si riferisce al titolo del Sutra del Loto nella sua traduzione cinese. "Nam-myoho-renge-kyo" rappresenta la Legge fondamentale, o vero aspetto, della vita che permea tutto l'universo e che accomuna la vita di tutti gli esseri viventi.