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Come farsi prolungare l'infortunio?
Prolungamento dell'infortunio: a chi rivolgersi?
Tramite il medico di famiglia, che si occuperà di visitarla e, se ricorrono gli estremi, redigerà un nuovo certificato medico di prolungamento. Rivolgendosi direttamente alle sedi INAIL chiedendo di essere visitato da un medico dei loro ambulatori.
Quando l'infortunio si trasforma in malattia?
Un infortunio diventa malattia quando viene stabilito per legge che l'inabilità temporanea al lavoro non è stata causata da un incidente che presenta requisiti tali da poterlo identificare come un infortunio sul lavoro. Così, l'infortunio viene trasformato in una malattia comune e non professionale.
Quando l'INAIL chiude l'infortunio?
Per il rientro al lavoro dopo un infortunio di durata superiore a 3 giorni è necessario il certificato di chiusura dell'infortunio. L'attestato viene rilasciato da un medico dell'INAIL, quindi bisogna rivolgersi all'Istituto per richiedere il certificato con il quale ritornare a lavorare.
Cosa fare se l'INAIL chiude l'infortunio?
Risposta: quando l'Inail indica la chiusura dell'infortunio e il lavoratore non sta ancora bene o non si sente pronto a riprendere il lavoro (spesso pesante e pericoloso) deve andare dal medico di base e farsi refertare il prolungamento dal giorno in cui non ha più la copertura Inail, indicando che la nuova prognosi è ...
Quando l'INAIL non paga l'infortunio?
Il disconoscimento dell'infortunio da parte dell'Inail determina la trasformazione dell'evento in malattia comune Inps, tipologia diversa dalla malattia professionale che è di competenza Inail. Quando l'infortunio è disconosciuto quindi l'evento diventa malattia.
Quanti giorni di infortunio si possono fare in un anno?
Il lavoratore, vittima di infortunio sul lavoro, ha di norma diritto a 180 giorni totali di astensione in un anno solare, pena la perdita del lavoro. Trascorsi i 180 giorni del cosiddetto “periodo di comporto”, il datore di lavoro può procedere al licenziamento.
Chi è in infortunio è soggetto a visita fiscale?
Quindi nei casi di infortunio sul lavoro gli accertamenti medico-legali rimangono in capo all'Inail sia per quanto riguarda i pubblici dipendenti che per quanto riguarda i dipendenti del settore privato. Nulla cambia, in definitiva, in merito all'obbligo di reperibilità e della visita fiscale rispetto al passato.
Quando l'infortunio supera i 40 giorni?
fino a 40 giorni: attivazione dell'azione penale per iniziativa dell'infortunato; oltre i 40 giorni: l'azione penale scatta d'ufficio da parte del Pubblico Ministero.
Quanto ci mette l'INAIL a pagare?
15,16 giorni.
Chi paga lo stipendio in caso di infortunio sul lavoro?
la retribuzione dell'infortunio sul lavoro spetta al datore di lavoro a partire dal giorno dell'evento che ha causato il danno al lavoratore, per i tre giorni successivi; all'INAIL oltre il quarto giorno.
Come ti paga l'INAIL?
Un'indennità dall'INAIL dal quarto giorno alla conclusione dell'infortunio pari a: al 60% della retribuzione fino al 90° giorno di infortunio; al 75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorni fino alla guarigione.
Chi decide di chiudere l'infortunio?
Gentile signora, per la chiusura dell'infortunio deve rivolgersi direttamente all'INAIL. Spetta, infatti, al medico dell'INAIL rilasciare apposito certificato di chiusura dell'infortunio.
Chi chiude la pratica Inail?
Sei guarito, quindi puoi tornare a lavoro. In questo caso, si può chiudere la pratica di infortunio. Per farlo devi recarti dal tuo medico di famiglia, il quale redige un certificato. Tale certificato devi consegnarlo alla sede INAIL oppure a un patronato, i quali si occupano di chiudere la pratica in via definitiva.
Cosa succede dopo i 40 giorni di infortunio?
Nel caso di lesioni gravi/gravissime, con prognosi superiore a 40 giorni o decesso, l'INAIL o le autorità di Polizia Giudiziaria segnaleranno l'infortunio alla Procura della Repubblica che aprirà un fascicolo penale per il reato di lesioni colpose gravi o gravissime e nel caso di un infortunio mortale per il reato di ...
Quanto valgono i punti Inail?
Il nuovo punto Inail è pari ad euro 1.430,68 e cresce in misura progressiva all'aumentare del grado. Tale valore è stato rideterminato partendo dal punto base unitario annuale, stabilito nel 2000, sulla base della “speranza di vita” desunta dalle nuove tavole di mortalità.
Chi è in infortunio può uscire di casa?
«Se sono in infortunio posso uscire di casa»? La risposta a questa domanda, posta frequentemente, è sì, il lavoratore può uscire di casa ed è obbligato a tenere una condotta tale da non pregiudicare la guarigione e il ritorno al lavoro.
Cosa cambia tra malattia o infortunio sul lavoro?
il contesto in cui si verifica la patologia: l'infortunio è sempre collegato all'attività lavorativa, mentre la malattia può essere professionale (se sorta a causa del lavoro) oppure avere una causa esterna, come nel caso di patologie contratte al di fuori dell'ambiente lavorativo.
Chi è in infortunio può lavorare?
Durante l'assenza dal lavoro per malattia o infortunio, un dipendente può svolgere un'altra attività lavorativa? Sì, a meno che quest'ultima ne possa pregiudicare o ritardare la guarigione, o a meno che dal suo operato si possa desumere la fraudolenta simulazione di una patologia in realtà inesistente.
Cosa succede dopo 90 giorni di infortunio?
Dal 91esimo giorni fino alla guarigione clinica: integrazione se prevista dal contratto di lavoro, indennità giornaliera pari al 75% (a carico dell'Inail) della retribuzione media percepita nei 15 giorni precedenti l'infortunio.
Chi fa la continuazione dell'infortunio?
Se, allo scadere del periodo di assenza dal lavoro assegnato dal medico del PS, l'infortunato volesse chiedere la prosecuzione perché non ancora guarito, egli potrà recarsi a sua scelta: negli ambulatori Inail della sede di competenza, dal medico di base, da uno specialista o al pronto soccorso.