Origine del termine. La parola "libertà" viene dal latino libertate(m), a sua volta derivato da liber 'libero', che risalirebbe all'indoeuropeo *leudhero- 'che ha una stirpe, che appartiene a una gente', derivato di leudho- 'gente'.
Con la famosa “Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino” della Francia rivoluzionaria (1789) decretata dalla Convenzione Nazionale nel 1793, si proclamano solennemente i diritti dell'individuo e la libertà di esercitarli senza limitazioni e senza indebite ingerenze da parte del potere.
La libertà di esprimere le proprie convinzioni e le proprie idee è una delle libertà più antiche, essendo sorta come corollario della libertà di religione, rivendicata dai primi scrittori cristiani nel corso del II-III secolo e, successivamente, durante i conflitti tra cattolici e protestanti (XVI-XVII secolo).
Ad introdurre il tema sulla libertà, fu Erasmo Da Rotterdam. Egli sosteneva che l'uomo era responsabile della propria salvezza, e solo le sue azioni permettevano di giudicarlo. Differente però era l'idea di Martin Lutero, che invece assegnava unicamente a Dio il la scelta su chi salvare.
La libertà è condizione essenziale della morale: la libertà è condizione della moralità: per Kant la libertà è ratio essendi, ragion d'essere della moralità; richiedendo la determinazione puramente razionale della volontà la moralità richiede in effetti l'autonomia della scelta come indipendenza della decisione dai ...