Domanda di: Ing. Bibiana Lombardi | Ultimo aggiornamento: 20 marzo 2023 Valutazione: 4.9/5
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L'indaco naturale si estrae dalle foglie di Indaco Tinctoria, appartenente al genere Indigofera, alte piante che crescono spontaneamente nei paesi tropicali: molto comuni in India, Cina, Giappone, America Meridionale e Africa.
L'indaco storicamente si ricavava dalla fermentazione delle foglie di Indigofera tinctoria e anche dal guado (Isatis tinctoria) in grandi vasche o tini (da cui il nome) contenenti soluzioni riducenti alcaline, (anticamente si usava urina di cavallo, attualmente ammoniaca o idrossido di calcio o anche idrossido di sodio ...
Indigofera tinctoria L., 1753 è un arbusto della famiglia delle Fabacee (o Leguminose). Dalla fermentazione delle sue foglie si ottiene l'indaco, colorante di origine vegetale.
Indaco estratto da foglie della pianta dell'indigofera tinctoria. Si usa da sempre per tingere i tessuti, affascinando chiunque provi la profondità del blu che riesce a dare. Trova impiego anche nelle belle arti in miniature su carta o in generale nelle pittura a base acqua (tempere e acquerelli).
Il colore indaco, come già abbiamo specificato, non è una tonalità vera e propria ma, in realtà, una sorta di sfumatura che dal blu si indirizza verso il viola. L'etimologia del nome è legata all'India, paese che ne è anche il principale produttore e si ottiene mescolando 100% colore ciano e 100% colore magenta.