La voce che incide maggiormente sul costo di un chilo di kiwi, com'era intuibile e come del resto accade praticamente per tutte le altre colture, è la manodopera, maggiore al Nord piuttosto che nel Centro e nel Sud Italia.
Un impianto da un ettaro, con mille piante, può costare circa 40 mila euro, ma può anche arrivare a produrre, dal quinto anno in poi, fino a 30 tonnellate di frutti. Ancora oggi è, in sostanza, un prodotto di nicchia che spesso possiamo trovare sui banchi dei supermercati a prezzi elevatissimi.
Che differenza c'è tra il kiwi giallo e quello verde?
Estetica a parte, il kiwi giallo si distingue da quello verde perché è più dolce e meno acidulo. È anche più ricco di vitamina C, vitamina E e sali minerali, ma contiene meno fibre e più zuccheri di quello verde.
Questo frutto ha un sapore acidulo, ma gustoso e rinfrescante; lo si può mangiare tagliandolo a metà e scavandolo con un cucchiaino, come un gelato, oppure a fette sottili con l'aggiunta di zucchero, se si preferisce, per addolcirlo un po'. È ottimo anche con la macedonia o sugli spiedini di frutta.
Va comunque ricordato che la sensazione di prurito e bruciore del cavo orale dopo l'ingestione del kiwi potrebbe essere legata anche a fenomeni NON allergici: il frutto è infatti ricco di cristalli aghiformi di ossalato di calcio, che possono irritare per attrito la mucosa del cavo orale.