La risposta è: perché ogni uomo ha diritto alla propria vita, perché la guerra annienta vite umane piene di promesse, pone i singoli individui in condizioni che li disonorano, li costringe, contro la propria volontà, a uccidere altri individui, distrugge preziosi valori materiali, prodotto del lavoro umano, e altre ...
Einstein scelse la guerra, argomento urgente allora come oggi anche se differente era la conformazione storica e politica del mondo nonché le categorie di classificazione della guerra. “Caro Signor Freud […]” scriveva Einstein “la domanda è: c'è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra?”
Dopo Hiroshima e Nagasaki, nell'agosto 1945, Einstein affranto disse «Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre. In ogni caso, se lo avessi saputo, avrei fatto l'orologiaio».
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, infatti, il celebre fisico disse: «Non so con quali armi sarà combattuta la Terza Guerra Mondiale ma la Quarta Guerra Mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni».
Si giunge alla guerra quando il contrasto di interessi economici, ideologici, strategici o di altra natura non riesce a trovare una soluzione negoziata attraverso la diplomazia, o quando almeno una delle parti percepisce l'inesistenza di altri mezzi per il conseguimento dei propri obiettivi.