L'origine della pianta selvatica da cui deriva la moderna arachide va ricercata in Brasile, e la sua diffusione è dovuta soprattutto ai Conquistadores, con un ruolo di rilievo da parte del portoghese Magellano. Il primo a parlarne fu lo spagnolo Fernando de Oviedo nel 1520: da qui, probabilmente il nome di spagnoletta.
Il nome spagnolette, invece, deriva probabilmente dal fatto che il primo a parlare della pianta dell'arachide fu lo spagnolo Fernando de Oviedo nel 1520.
Note anche come noccioline americane perchè provengono principalmente dal Sud America, le arachidi condividono invece con i frutti secchi solo la consistenza croccante e l'elevato contenuto di olio oltre che la presenza di sostanze benefiche per l'organismo, come la vitamina E e gli antiossidanti.
È proprio in quel periodo che nasce il nome di cacahuate japones, perché il signor Nakatani andava bancarella per bancarella a vendere le sue noccioline, e con il passare del tempo la gente cominciò a dire che voleva le noccioline “del giapponese”.
I semi di arachide, detti anche spagnolette, bagigi, noccioline, cacaoetti (dal nahuatl tlālcacahuatl, che significa “cacao di terra”; divenuto, in spagnolo, cacahuete in Spagna, o cacahuate nei paesi delle Americhe), giapponesi o cecini, sono i semi della pianta leguminosa Arachis hypogaea.