Generalmente, l'aratura viene eseguita al termine della fase di raccolta. L'obiettivo di questa lavorazione è infatti quello di eliminare le erbe infestanti e, soprattutto, i residui vegetali della precedente coltura, spingendoli in profondità affinché non interferiscano con la crescita delle future nuove piantine.
Erpicatura. È la lavorazione complementare classica, in genere eseguita dopo un'aratura o una ripuntatura allo scopo di ridurre la zollosità in superficie e, nello stesso tempo, rendere più regolare e uniforme la superficie del letto di semina.
Un buon contenimento delle nascite delle erbe infestanti, si può ottenere eseguendo le arature al buio. Per migliorare ulteriormente il risultato è consigliabile una successiva e immediata rullatura del terreno, in modo da ridurre al massimo durante il giorno la penetrazione della luce all'interno del suolo lavorato.
Nell'aratura a scolmare si procede partendo da un lato dell'appezzamento rivoltando la fetta verso l'esterno ed eseguendo il ritorno con la stessa modalità sul lato opposto. Alla fine del lavoro resterà un largo solco aperto in corrispondenza dell'asse mediano dell'appezzamento.
Il sistema di spostamento entro e fuori solco consente, in lavorazione fuori solco, di avere il primo corpo molto più vicino al trattore: il carico sul sollevatore del trattore si riduce e di conseguenza l'aratro è alleggerito.