Domanda di: Augusto D'angelo | Ultimo aggiornamento: 20 marzo 2023 Valutazione: 4.5/5
(60 voti)
Parini si presenta come un intellettuale illuminista e riformatore che collabora con il potere. Come gli altri illuministi ricerca la pubblica felicità attraverso la diffusione di idee nuove che possono migliorare la vita sociale e contribuire al bene comune.
Nello stesso anno il conte gli affidò la direzione della «Gazzetta di Milano», organo ufficiale del governo austriaco, e nel 1769 la cattedra di eloquenza e belle arti presso le Scuole Palatine, cattedra che conservò fino al 1773, con il titolo di "Principi generali di belle lettere applicati alle belle arti", anche ...
Le posizioni di Giuseppe Parini sembrano inizialmente porlo contrario ad ogni forma di nobiltà. Parini in realtà non propone l'eliminazione di questa classe sociale ma ne propone la rieducazione. Ne “Il Mattino” inserisce l'episodio del Ritratto degli antenati. I suoi rapporti con l'Illuminismo sono complessi.
A differenza degli illuministi, Parini non puntava nell'opposizione tra borghesia ed aristocrazia, ma, attraverso la satira e la poesia civile, cercava di riportare l'aristocrazia alla funzione alla quale era destinata.
Dal punto di vista stilistico, Parini aderisce ai principi del Neoclassicismo (come si vede soprattutto nell'ode Per l'Inclita Nice), intendendo la forma dei suoi testi come lo strumento principale per proporre un ideale di ordine e misura, in linea con il contenuto morale di equilibrio e dignità della sua poesia.