È uno dei personaggi storici dell'opera: si tratta, in realtà, di Marianna de Leyva
Marianna de Leyva
Marianna de Leyva, divenuta Suor Virginia Maria, ma meglio nota come la Monaca di Monza (Milano, 4 dicembre 1575 – Milano, 17 gennaio 1650), è stata una religiosa italiana, protagonista di un famoso scandalo che sconvolse Monza agli inizi del XVII secolo.
Vediamo un pò come la descrive Alessandro Manzoni, che non la definisce mai nel romanzo “monaca di monza”, bensì “signora” e “Gertrude“, il suo vero nome. Questo appellativo di Signora trova riscontro nella vera storia della monaca di Monza, ovvero Marianna de Levya. La monaca di Monza compare nel cap.
Sin dalla nascita il padre aveva deciso il suo destino: aveva scelto per lei il nome Gertrude in onore di una santa di nobili origini. A causa della legge del maggiorascato, per cui il primo figlio maschio riceveva tutta l'eredità, Gertrude era stata educata in convento sin dalla tenera età di sei anni.
Virginia Maria Marino, vedova dal 1573 del conte Ercole Pio di Savoia, signore di Sassuolo, da cui ebbe un solo figlio maschio, Marco, e quattro femmine, il 22 dicembre 1574 sposò Martino de Leyva, portandogli una cospicua dote fra cui i fondi delle cascine "Mirabello" e dei "Pomi" di Monza.
Nel secondo tempo Gertrude rimane l'unica protagonista colpevole sempre per non saper volere, per non saper trovare la propria strada; resistendo alle sollecitazione del male e sfruttando le possibilità di bene offerte dalla sua nuova vita.