Domanda di: Ing. Morgana Basile | Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023 Valutazione: 4.2/5
(52 voti)
Nell'iconografia, San Giorgio spesso compare con l'epiteto "O Τροπαιοφόρος" (tropeoforo, il vittorioso). Nel Medioevo la lotta di san Giorgio contro il drago divenne il simbolo della lotta del bene contro il male e, per questo, il mondo della cavalleria vi vide incarnati i suoi ideali.
Il re e tutti i suoi sudditi accettarono di farsi battezzare, e così San Giorgio affrontò il drago, lo ridusse alla mansuetudine, e lo fece condurre dalla principessa in città, legato con una semplice cintura. Alla vista del miracolo tutti si convertirono e il drago venne ucciso.
191r è presente una “P” al cui interno è raffigurato san Giorgio a cavallo, nell'atto di uccidere il drago con la propria lancia, alla cui estremità si nota la tipica bandiera dallo sfondo bianco con croce rossa.
Un giorno la sorte scelse la principessa Silene, la figlia del re locale. Proprio in quel momento arrivò San Giorgio che uccise il drago e salvò Silene.
La storia del santo, tra realtà e leggenda, narra di una conversione, di tante persecuzioni, morte e rinascite. La lotta con il drago, che simboleggia l'eterno scontro tra bene e male, e salvataggio di una principessa, di un villaggio, della la fede.