Domanda di: Luce Carbone | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.3/5
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In erboristeria invece, al dente di leone – radice e / o figlie – si ascrivono proprietà diuretiche, colagoghe o coleretiche, blandamente ipoglicemizzanti, antinfiammatorie, depuranti, decongestionanti e disintossicanti per il fegato e il pancreas; stimolando la produzione di bile, può diminuire la colesterolemia.
Il consumo di quest'erba spontanea andrebbe evitato se si soffre di calcoli biliari. In tal caso potrebbe infatti aumentare il rischio di comparsa di coliche. Anche per chi soffre di ulcera e gastrite, è controindicato l'uso di questa pianta.
Il tarassaco è controindicato in caso di gastrite e ulcera peptica, epatite e infiammazione o calcoli delle vie biliari: la bile, più abbondante e più fluida, potrebbe smuovere i calcoli e provocare una colica. Ne è sconsigliata l'assunzione in gravidanza e allattamento.
Al tarassaco vengono ascritte proprietà digestive, coleretiche, depurative e diuretiche. Tali proprietà sono imputabili soprattutto ai flavonoidi, ai triterpeni, ai lattoni sesquiterpenici e all'inulina contenuti all'interno della stessa pianta.
Per prima cosa devi sapere che il tarassaco è altamente indicato nelle diete dimagranti per le sue proprietà drenanti. Si tratta infatti di una delle piante più adatte al drenaggio dei liquidi in eccesso e alla conseguente eliminazione delle scorie metaboliche.