Domanda di: Prisca De Angelis | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.5/5
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I pazienti affetti da schizofrenia non sono, per la maggior parte, violenti. Tuttavia, la malattia conferisce un elevato rischio di violenza in confronto alla popolazione generale. Il rischio è ulteriormente aumentato da concomitanti disturbi da uso di sostanze e dalla non-aderenza al trattamento.
Chi soffre di schizofrenia può uccidere per varie motivazioni: sia apparentemente più “normali”, come la gelosia o la vendetta, che più psicotiche. Approfondendo il caso clinico nello specifico anche la dinamica più assurda perde i suoi aloni di mistero e imprevedibilità.
La più grave complicanza del disturbo è il suicidio (10-15% dei casi), a volte conseguenza del sovrapporsi di una depressione, altre volte in obbedienza alle voci che incitano la persona ad uccidersi.
La schizofrenia paranoide è una malattia cronica, nella quale, per un periodo superiore ai sei mesi, si manifesta una persistente disfunzione del pensiero (deliri) e della percezione (allucinazioni). Questi sintomi comportano un forte disadattamento della persona e ne limita le normali attività occupazionali e sociali.
Durante la fase della psicosi, i sintomi peggiorano notevolmente e in quella centrale i periodi sintomatici possono essere episodici con esacerbazioni e remissioni oppure continui. Nella fase tardiva la malattia cronicizza e l'invalidità tende a stabilizzarsi, ma può peggiorare ulteriormente oppure talvolta regredire.