Sulle origini della rima si è molto discusso e si discute ancora. Il problema si collega con le origini della poesia provenzale, la prima ad apparire nelle letterature moderne, nella quale la rima si presenta nella pienezza della sua funzione, in complicate e raffinate combinazioni e legamenti di versi.
È una rima, tipica della lirica italiana del XIII e XIV secolo, che nasce dal fenomeno della “toscanizzazione” delle liriche composte in siciliano illustre. Rima ipermetra: quando una parola piana rima con una sdrucciola, che presenta quindi una sillaba in più.
È il procedimento più caratteristico della poesia e consiste nella perfetta identità di suono fra due parole, definite “compagne di rima”, a partire dalla vocale accentata. I termini che rimano acquistano una particolare evidenza, anche perché solitamente si trovano in fine di verso.
Rima Due parole si dicono in rima quando hanno un'identità di suoni a partire dalla vocale su cui cade l'accento tonico (così saltare e ballare fanno rima, mentre temere e prendere non sono in rima, in prendere, infatti, l'accento tonico cade sulla prima e).
continua. La rima è una funzione strutturante della strofa che pone in relazione, di suono e di significato, due termini di senso diverso, oppure vocaboli che pongono in rilievo concetti opposti.