Quando non conviene accettare l'eredità?

Domanda di: Gabriele Negri  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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Ovviamente, se il defunto non ha debiti e l'eredità è attiva, conviene accettare l'eredità puramente e semplicemente o tacitamente, disponendo dei beni caduti in successione. Se invece il defunto aveva molti debiti e pochi o nessun bene, è conveniente rinunciare all'eredità.

Quando non accettare eredità?

Non è possibile rinunciare all'eredità nei seguenti casi: quando il chiamato all'eredità è nel possesso dei beni ereditari e non ha fatto l'inventario entro tre mesi dal giorno di apertura della successione.

Chi subentra in caso di rinuncia all'eredità con testamento?

A norma dell'art. 467 c.c., infatti, al soggetto che non può o non vuole succedere (ad esempio perché rinuncia all'eredità) “subentrano” i suoi discendenti (rappresentanti).

Chi rinuncia all'eredità deve pagare?

Colui che abbia effettuato la dichiarazione di rinuncia all'eredità, non dovrà pagare la tassa di successione, ma dovrà comunicare ad Agenzia delle Entrate di avere rinunciato: dovrà, pertanto, consegnare a quest'ultima la copia autentica della dichiarazione di rinuncia (cfr.

Quali sono i debiti che non si ereditano?

Quindi i debiti non trasmissibili ai figli in qualità di eredi sono i debiti caduti in prescrizione, le obbligazioni naturali, le sanzioni, le multe, le pene pecuniarie. Mentre i debiti trasmissibili sono il mutuo, le bollette relative alle utenze e condominio e le imposte.

Rinuncia all'eredità: tutto quello che devi sapere