Quando non può essere considerato bullismo?

Domanda di: Ing. Isira Mancini  |  Ultimo aggiornamento: 19 marzo 2023
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Non sono Bullismo quei comportamenti che scaturiscono da eventi particolarmente gravi e che costituiscono un vero e proprio reato.

Quando si considera bullismo?

Per bullismo si intendono quei comportamenti di prevaricazione e sopraffazione che sono posti in essere da parte di una persona nei confronti di un'altra, individuata come bersaglio, attraverso violenze verbali e/o fisiche. Tipicamente si sviluppa in contesti scolastici.

Quali sono le condizioni che devono verificarsi per parlare di bullismo?

Per parlare di bullismo, così come suggerisce il principale studioso in materia Dan Olweus, devono esserci tre condizioni fondamentali: intenzionalità, persistenza nel tempo e asimmetria nella relazione, ovvero la vittima deve essere incapace di difendersi.

Come si riconosce un atto di bullismo?

Le principali caratteristiche che permettono di definire un episodio con l'etichetta “bullismo” sono l'intenzionalità del comportamento aggressivo, la sistematicità delle azioni aggressive fino a divenire persecutorie (non basta un episodio perché vi sia bullismo) e la sproporzione di potere tra vittima e persecutore.

Quali sono gli elementi che determinano un'azione di bullismo?

Riassumendo, possono essere individuati quali elementi qualificanti l'azione di bullismo: l'intenzionalità (intenzione di arrecare un danno all'altro); persistenza (carattere di continuità nel tempo); il disequilibrio (relazione di tipo asimmetrico tra i partner, la vittima è in una situazione di impotenza).

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