I libri antichi sono i libri a stampa prodotti manualmente, cioè col torchio, e non con procedimenti meccanici in serie. Gli estremi cronologici in cui collocarli: tra la metà del XV sec. e i primi decenni del XIX sec.
Nella classificazione standard del libro, il 1830 è adottato come vero e proprio “spartiacque” temporale: tutte le pubblicazioni a stampa dalla nascita della stessa e fino al 1830 sono considerate libro antico, quelle successive vengono definite “libri moderni” o “libri d'epoca”.
FORMATO: Per i libri antichi il formato è basato sul numero di volte in cui il foglio stampato veniva piegato per ottenere i fascicoli che compongono il libro: In folio: (nessuna piegatura o una sola, oltre 38 cm) In 4°: (due piegature, tra i 28 e i 38 cm) In 8°: (tre piegature, tra i 20 e i 28 cm)
I libri antichi vengono distinti sulla base dell'epoca in cui sono stati editi: gli incunaboli ('libri in culla') sono quelli stampati dall'origine della stampa a caratteri mobili fino all'anno 1500 incluso; cinquecentine quelli editi nel secolo XVI (1501-1600); seicentine nel secolo XVII (1601-1700).
Il primo libro moderno, stampato con una moderna pressa da stampa, è invece certo: si tratta un'edizione della Bibbia realizzata nel 1455 da Johann Gutenberg, un orafo e inventore tedesco di Magonza: è proprio grazie alla sua tecnica, chiamata stampa a caratteri mobili, che i libri iniziarono a diffondersi e a costare ...