"In vino veritas" è proprio vero: quando si beve, ci si avvicina alla propria personalità. E non sempre ci sono belle risposte in arrivo. Tutti ne sono convinti, ma tutti sbagliano: quando si è ubriachi la propria personalità non cambia. È uno stereotipo diffuso, confortato anche da esperienze di vita vissuta.
In vino veritas fa parte di un proverbio latino che possiamo tradurre in Italiano come “nel vino è la verità“. La frase, in quanto tale, ha implicito l'idea che le persone, quando sono intossicate, perdono le inibizioni e possono esprimersi più liberamente e dire la verità.
Come mai quando si è ubriachi si diventa - come dire - meno selettivi? Anche qui c'è una spiegazione fisiologica precisa: l'alcol rallenta i processi mentali e cognitivi deprimendo la corteccia cerebrale, che regola la memoria, l'attenzione, la percezione, il pensiero, la lingua e la consapevolezza.
È sicuro, tuttavia, che l'alcol ha conseguenze depressogene sul cervello: provoca atteggiamenti negativi, disforia, sentimenti di solitudine, un distacco dalla realtà e dalle altre persone. Non di rado gli alcolisti allontanano tutti i propri cari, sia per questo, sia perché tendono a essere aggressivi e nervosi.
Questo perché l'alcol influisce negativamente sulla visione periferica, che consente di vedere gli oggetti ai bordi del campo visivo senza dover girare la testa o muovere gli occhi. Bevendo troppo si ottiene una sorta di visione a tunnel, accompagnata da una visione sdoppiata e una reazione della pupilla più lenta.