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Come si riassorbe l'ernia?
La guarigione è spontanea! L'ernia tende a disidratarsi, ad asciugarsi e viene in parte “mangiata” dai macrofagi, cellule che fanno parte del sistema immunitario. Quindi la riduzione del volume va a risolvere la compressione e permette la scomparsa progressiva dei sintomi.
Chi è lo specialista per l'ernia del disco?
Possono occuparsi della cura dell'ernia: il neurochirurgo spinale; l'ortopedico chirurgo vertebrale; il fisiatra o il fisioterapista specializzato in patologie della colonna vertebrale.
Cosa comporta la discopatia L5 S1?
A livello di L5-S1 possiamo dunque avere la cosiddetta lombosciatalgia ( ne interessa la gamba fino al piede), oppure solo un mal di schiena. Questa condizione esordisce in maniera acuta, ma successivamente si andrà incontro a una cronicità, con mal di schiena più o meno frequenti e dolori più o meno intensi.
Quanto impiega un ernia a seccarsi?
“La stragrande maggioranza delle ernie guarisce spontaneamente perché il nucleo polposo è composto per il 90% d'acqua per cui l'ernia tende naturalmente a disidratarsi; questo processo di guarigione spontanea impiega tre mesi, quando il dolore dopo circa tre mesi di terapia conservativa (farmaci, riposo, fisioterapia) ...
Quando dura la convalescenza dopo intervento ernia del disco?
Si tratta di un percorso che nel caso di intervento chirurgico per ernia del disco lombare va iniziato non prima delle 12-14 settimane dall'intervento. Dopo il primo intervento, infatti, è necessario limitare l'attività fisica, mentre è consigliabile riprendere quella lavorativa entro 2-4 settimane.
Quante sedute di fisioterapia per ernia del disco?
Quando si presenta un'infiammazione cronica o acuta si svolge un ciclo di dieci sedute. Le sedute durano in media trenta minuti e sono svolte circa tre volte a settimana. Nei casi in cui occorre avere un riscontro più rapido possibile si possono fare sedute doppie, mattina e pomeriggio, o trattamenti di un'ora.
Come rientra l'ernia?
L'ernia si 'secca', il materiale fuoriuscito viene gradualmente riassorbito dal corpo fino a non dare più fastidio. Si tratta di un meccanismo naturale di difesa che può portare ad una guarigione spontanea nel giro di massimo 9 mesi dal momento dell'espulsione dell'ernia, in gran parte dei casi (70-75%).
Quando l'ernia diventa pericolosa?
Se l'ernia è riducibile, il medico dovrebbe essere in grado di reinserirla nella cavità addominale, se ciò non avviene si tratta di un'ernia inguinale detta irriducibile che può portare a complicazioni gravi e richiedere un intervento chirurgico in urgenza.
Chi ha l'ernia al disco può camminare?
Mai come in questo tipo di richiesta è importante essere cauti, e chiedere il parere del medico e del Fisioterapista, senza fare di testa propria, e rischiare di peggiorare la situazione. Comunque, in definitiva in una condizione di ernia del disco camminare fa bene! Basta essere Cauti!
Come sedersi con l'ernia al disco?
Quando si è seduti, seguire questi suggerimenti:
Scegliere una sedia che permette di appoggiare entrambi i piedi sul pavimento, mantenendo le ginocchia a livello delle anche e dei fianchi. ... I gomiti dovrebbero essere piegati tra i 75° e i 90°. Sedersi con la schiena ben appoggiata contro la sedia.
Che differenza c'è tra ernia e discopatia?
Erniazione (ernia al disco): alterazione degenerativa del disco intervertebrale (discopatia), causata dal cedimento dell'anello fibroso e dalla conseguente fuoriuscita della sostanza semifluida presente nel nucleo.
Quando operare discopatia?
Quando la terapia conservativa non sortisce effetto ed il dolore assume un andamento continuo tale da rendere difficoltosa la propria attività lavorativa o anche lo svolgimento delle semplici attività della vita quotidiana, è allora indicato il trattamento chirurgico.
Come idratare i dischi della colonna vertebrale?
Un idrogel iniettabile per dare tono ai dischi Il nuovo approccio terapeutico è rappresentato da Hydrafil: un idrogel iniettabile direttamente nel nucleo del disco della colonna vertebrale per ricreare l'ammortizzazione e alleviare il dolore causato dalla discopatia.
Quando si va da un neurochirurgo?
La visita neurologica indicata quando si sospettano patologie a carico del cervello o nei casi in cui il paziente abbia una patologia del rachide diagnosticata, come per l'ernia discale, la cui sintomatologia tende all'ingravescenza e alla limitazione funzionale.
Cosa prendere per sfiammare ernia?
Metilprednisolone (es. Advantan, Solu-medrol, Depo-medrol, Medrol, Urbason): per sfiammare la zona interessata dall'ernia al disco, assumere per os 4-48 mg al dì di farmaco. Consultare il medico.
Come disinfiammare ernia lombare?
Normalmente si adoperano antidolorifici e cortisonici, questi ultimi allo scopo di eliminare l'infiammazione alla radice del nervo, che è la causa del dolore. Si usano anche medicine miorilassanti che contrastano la contrattura muscolare.
Cosa succede se non ti operi all'ernia?
Contrariamente a quanto molti pensano, nessun tipo di ernia guarisce spontaneamente, e se non trattata chirurgicamente, nel tempo, può ingrandirsi e dar luogo a complicanze che possono mettere a rischio la vita del paziente».
Come capire se l'ernia si sta strozzando?
Quando parliamo di ernia inguinale strozzata i sintomi tipici sono: nausea e vomito, dolore sempre più forte nella zona dell'inguine, tumefazione, febbre, impossibilità di defecare. Anche nel caso di ernia incarcerata o strangolata può crearsi un ristagno di materiale che dà origine ad infezioni.
Quanto dura la fase acuta di un ernia?
In tutti gli altri casi il trattamento conservativo è il primo da intraprendere ed è quasi sempre quello risolutivo considerando che nella grande maggioranza dei casi la fase di lombosciatalgia o lombocruralgia acuta dura 3-6 settimane poi si attenua e spesso scompare lasciando il posto ai sintomi del deficit ...
Quando l'ernia non rientra?
La forma incarcerata non rientra con la palpazione continua e delicata della superficie addominale (per questo è detta ernia irriducibile). L'ernia addominale strozzata determina, invece, un dolore fisso, gradualmente ingravescente, tipicamente associato a nausea e vomito.