Domanda di: Ing. Olimpia Monti | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.1/5
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Quando i debiti cadono in prescrizione
In pratica, si penalizza l'inattività del creditore nel richiedere il pagamento del debito e, quindi, viene privilegiata di fatto la posizione del debitore. I creditori, infatti, hanno in mano diverse possibilità per far valere i propri diritti, anche tramite un'azione legale.
Come ci dice la Legge, la prescrizione del debito è una circostanza per la quale si ritiene estinto un debito; non importa quindi se il creditore ha ricevuto o meno il rimborso richiesto, se il debito è caduto in prescrizione, il debitore non sarà più obbligato a risarcire del debito nei confronti del creditore.
Quali debiti non vanno in prescrizione? Non sono soggetti a prescrizione i debiti derivanti da “diritti indisponibili”, ovvero quelli che per la loro importanza vengono sottratti a possibili negoziazioni che danneggerebbero lo stesso titolare o sono contrarie alla legge.
Quando il creditore non può più esigere il debito?
La prescrizione del recupero crediti inizia a decorrere dal momento in cui il creditore fa valere il suo diritto al recupero del credito nei confronti del debitore. Da quel momento, trascorsi dieci anni, il diritto di credito non può più essere esercitato nei confronti del debitore perché per legge il debito decade.
La prescrizione varia dalla natura dei debiti, per cui non esiste un unico termine di prescrizione, ma spesso i debiti legati ad affitti, spese condominiali, multe, bollette telefoniche ecc. hanno una prescrizione quinquennale. Mentre, le parcelle di notai, architetti e avvocati ecc. si prescrivono dopo tre anni.