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In quale modo si può vivere con ernia iatale?
- Fare pasti meno sostanziosi e più frequenti e lasciar passare almeno 2 o 3 ore tra il pasto e il momento in cui si va a dormire. - Evitare di chinarsi, di fare esercizi per gli addominali, di indossare cinture strette o altri indumenti che possono aumentare la pressione sull'addome e provocare il reflusso.
Quale farmaco è indicato per curare l'ernia iatale?
Lansoprazolo (es. Pergastid, Lomevel, Lansox): si raccomanda di assumere una compressa da 15 mg una volta al dì, prima del pasto principale, e di continuare la terapia per almeno 4 settimane.
Come capire se l'ernia si sta strozzando?
Quando parliamo di ernia inguinale strozzata i sintomi tipici sono: nausea e vomito, dolore sempre più forte nella zona dell'inguine, tumefazione, febbre, impossibilità di defecare. Anche nel caso di ernia incarcerata o strangolata può crearsi un ristagno di materiale che dà origine ad infezioni.
Dove fa male ernia iatale?
Quando all'ernia iatale si associa il reflusso gastroesofageo, possono comparire alcuni sintomi più specifici di questa condizione: come il bruciore alla bocca dello stomaco e il rigurgito. Di fronte a un simile quadro, alcuni pazienti lamentano anche un dolore toracico, simile a quello di origine cardiaca.
Cosa fare dopo intervento ernia iatale?
Nel post-operatorio, il dolore è generalmente leggero, ma i pazienti possono richiedere un trattamento analgesico qualora lo ritengano opportuno. Appena dimesso si consiglia al paziente lo svolgimento di un'attività fisica leggera, per poi riprendere a pieno le sue normali attività nel giro di una settimana.
Quando preoccuparsi per l'ernia?
Il trattamento dell'ernia inguinale non prevede una cura medica e data la possibilità di complicazioni potenzialmente importanti, è necessario rivolgersi al medico quando si notano dei rigonfiamenti in corrispondenza della regione inguinale.
Come mai viene l'ernia?
Quali sono le cause dell'ernia? L'ernia inguinale e l'ernia femorale sono causate da una debolezza muscolare che può essere presente fin dalla nascita o essere legata all'invecchiamento o a tensioni ripetute a livello addominale o inguinale.
Che succede se esce l'ernia?
Quando l'ernia esce dal disco (“ernia estrusa”) può andare a comprimere le radici nervose che hanno origine dal midollo spinale, il quale si trova all'interno del canale vertebrale. A seconda di quanto è grande l'ernia, di quanto comprime il nervo e di dove si trova si possono generare diversi sintomi.
Come curare ernia iatale senza intervento?
Quando i sintomi legati all'ernia iatale sono più severi, può essere necessario assumere una terapia farmacologica. Questa può comprendere farmaci da banco come antiacidi e alginati o farmaci da prendere sotto prescrizione medica come gli inibitori della pompa protonica e gli H2 antagonisti.
Che acqua bere con ernia iatale?
Sono consigliate acque minerali alcaline, non addizionate di anidride carbonica, e contenenti minerali come calcio e magnesio. Sarebbe meglio non consumare acqua frizzante in eccesso, dal momento che non aiuta a digerire.
Su quale lato dormire con ernia iatale?
Da recenti ricerche del “The Journal of Clinical Gastroenterology” è emerso che dormire sul fianco sinistro mantiene la giunzione tra esofago e stomaco al di sopra del livello dell'acido gastrico, in particolare limita il reflusso gastrico, quindi, il nostro primo consiglio è di provare a dormire su un fianco sinistro.
Chi soffre di ernia iatale può bere il latte?
Cibi da preferire in caso di ernia iatale Cereali integrali. Frutta secca in guscio e semi oleosi. Latte scremato, yogurt e kefir.
Cosa non fare ernia?
Occorre evitare tutti quei movimenti che agiscono sollecitando la colonna, in particolare torsioni, comportamenti in iperlordosi nella fascia lombare, saltelli, balzi, quindi si è soliti sconsigliare la corsa, ma anche la ginnastica aerobica ad alta intensità, step.
Quando scoppia un'ernia?
Il sintomo principale di questo disturbo è il dolore intenso nella zona dove si è verificata la lacerazione, che può essere lombare, dorsale o cervicale. A seconda dei casi, la sensazione dolorosa può estendersi anche a collo, braccia, mani e gambe e può essere accompagnata da formicolio, intorpidimento e debolezza.
Quanto dura l'ernia?
Il disco intervertebrale, come tutti i tessuti del corpo umano, possiede dei meccanismi di riparazione spontanea. La maggior parte delle ernie del disco, quindi, si risolve spontaneamente, solitamente in un paio di mesi e non è necessario in questi casi ricorrere all'intervento per l'ernia del disco.
Come si fa diagnosi di ernia iatale?
Solitamente la diagnosi si effettua durante la gastroscopia, anche se l'esame migliore per misurare l'entità dell'ernia è quello radiologico (RX esofago), in cui al paziente viene fatta bere una soluzione liquida con bario che contrasta le prime vie digestive.
Qual è l'ernia più pericolosa?
Le complicazioni più rilevanti sono l'ernia incarcerata o l'ernia strozzata, quando la parte di viscere è intrappolata tra legamenti e muscoli. Ciò provoca un ristagno del materiale presente all'interno dell'intestino, interruzione del flusso di sangue, morte dei tessuti.
Quali sono i sintomi di un ernia iatale?
Il bruciore retrosternale o pirosi e il rigurgito di materiale acido si classificano come sintomi tipici, mentre il dolore toracico (che può simulare un infarto cardiaco), la tosse, l'asma, le bronchiti ricorrenti, la raucedine, il senso di nodo in gola come sintomi atipici.
Quanto dura il dolore post operatorio?
In una certa percentuale di pazienti il dolore post operatorio non si risolve con la guarigione dei tessuti, ma si trasforma, dopo un periodo anche di un mese, in un dolore subacuto e se persiste ulteriormente, dopo i tre mesi, in un dolore cronico.
Quanto tempo ci vuole per riprendersi da una laparoscopia?
Per la laparoscopia diagnostica, il recupero è più breve e permette già dopo una settimana il ritorno alla quotidianità. La laparoscopia terapeutica, invece, può richiedere da 2 a 5 settimane di riposo, anche in base all'entità delle operazioni svolte.