Le bollette devono essere conservate almeno finché non cadono in prescrizione, ovvero finché non può più essere richiesto il versamento del relativo importo. In base all'articolo 2948 del Codice civile, questo limite temporale sia per la bolletta della luce che del gas è sempre stato di 5 anni.
I documenti che vanno conservati per 10 anni sono fatture, estratti conto e documenti bancari, documenti sanitari, ricevute per le spese di ristrutturazione, tassa per la nettezza urbana, canone TV.
Per ciò che riguarda le bollette di energia elettrica e gas la prescrizione è di 2 anni, così come per le altre utenze di acqua, telefono, ADSL, fax... Questo è quanto stabilito dalla nuova integrazione alla legge di bilancio 2020, numero 160 del 2019, in base alle direttive di ARERA.
Quando va in prescrizione una bolletta non pagata?
Come previsto dalla Legge di Bilancio 2020, non sono previste eccezioni per la prescrizione delle bollette. In sostanza, dopo due anni, tutti i consumi per cui il pagamento non viene richiesto dal fornitore cadono in prescrizione.
Quando non paghi la luce o il gas nonostante sia trascorsa la data di scadenza, il fornitore per tutelarsi ha il diritto di inviarti un sollecito di pagamento. Se continui a non pagare la bolletta morosa, il fornitore si vedrà costretto a sospendere l'erogazione di luce e gas.