Quanti tipi di cecità ci sono?

Domanda di: Shaira Palumbo  |  Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2023
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Con il termine cecità s'intende, in senso lato, l'assenza della capacità visiva, distinguendo una cecità assoluta, quando manca la percezione della luce da entrambi gli occhi, da una relativa, quando sia assente o ridotta una delle componenti della sensazione visiva.

Che differenza c'è tra ciechi e ipovedenti?

Secondo l'OMS un soggetto: è cieco quando la sua acuità visiva corretta nell'occhio migliore è inferiore a 1/20, è ipovedente quando è compresa tra 3/10 e 1/20.

Quali sono le malattie che portano alla cecità?

Nel mondo industrializzato le cause più frequenti di cecità sono la cataratta, la degenerazione maculare senile, il glaucoma (malattia dell'occhio che danneggia il nervo ottico), la retinopatia diabetica, i traumi, il distacco di retina (la retina è il sottile strato di tessuto nervoso che riveste la superficie interna ...

Quanti gradi ha un cieco?

Il campo visivo è definito come “la scena visibile dal soggetto con uno o con entrambi gli occhi, quando egli fissa un punto davanti a sé, a grande distanza, nel piano orizzontale”. Nel soggetto normovedente il campo visivo copre un'ampiezza di circa 120° sul piano verticale e di circa 180° sul piano orizzontale.

Per quale motivo si diventa ciechi?

La cecità congenita, che si manifesta fin dalla nascita, si presenta nella minoranza dei soggetti non vedenti. In tal caso, infezioni contratte dalla madre come la rosolia e la gonorrea possono causare cecità rispettivamente nel feto e nel bambino al momento del passaggio attraverso il canale del parto.

Ecco come i CIECHI vedono il Mondo