Si può fare un tatuaggio in gravidanza? La risposta a questa domanda è sì, si può fare. Ma attenzione: la domanda che forse è più corretto farsi se si è intenzionati fare un tattoo mentre si è in dolce attesa è un’altra. È saggio farsi un tatuaggio in gravidanza?
Vediamo quali sono i rischi e perché potrebbe essere meglio aspettare.
Si può fare un tatuaggio in gravidanza?
Come dicevamo, è possibile fare un tatuaggio in gravidanza, ma è fondamentale considerarne i rischi.
Il principale motivo per cui un tatuaggio in gravidanza preoccupa la comunità medica è la possibilità di contrarre delle infezioni o malattie, che possono essere anche gravi come l’epatite o l’HIV.
Oggigiorno, se ci si affida a uno studio di tatuatori professionisti che applicano le moderne norme igieniche (sterilizzazione, ambienti puliti, materiali usa e getta, guanti, l’elenco è piuttosto lungo), possiamo dire che la possibilità di contrarre malattie o infezioni è veramente remota.
Tuttavia per quanto piccola, questa possibilità non è del tutto inesistente. La prima considerazione quindi è: si ha veramente voglia di correre un rischio così grande per un tatuaggio che basta posticipare di un po’ di mesi?
La mancanza di test scientifici
Un altro aspetto che gioca a sfavore di un tattoo in gravidanza è la mancanza di studi che possano escludere l’insorgere di eventuali reazioni o controindicazioni dell’inchiostro o del tatuaggio stesso in una donna incinta.
Non sono note quindi delle reazioni avverse in riferimento all’inchiostro o al processo che comporta farsi un tatuaggio mentre si è in attesa di un bambino, questa mancanza di evidenze però è causata da una mancanza di studi specifici e casi precedenti. Non so voi, ma se fossi in dolce attesa, non vorrei certo essere io una pionera nella scoperta di eventuali effetti negativi.
Inoltre, il tatuaggio è un abbellimento estetico non necessario, non vale certo la pena mettere a rischio, anche se minimamente, la propria salute e quella del nascituro.
Che dire invece della fase d’allattamento?
Anche in questo caso, i medici sconsigliano alle mamme di farsi tatuaggi in fase di allattamento, perché non si conoscono gli effetti che un tattoo potrebbe avere sulla neo-mamma e il bimbo. Le particelle che compongono gli inchiostri del tattoo sono troppo grosse per finire nel latte materno, tuttavia non ci sono studi che possano affermare con certezza che non ci siano controindicazioni.
Che dire invece delle future mamme che hanno già dei tatuaggi?
Ovviamente per i tatuaggi effettuati prima della gravidanza, non ci sono problemi da considerare. Ovviamente, i tatuaggi in zona addominale potrebbero “sformarsi” o deformarsi un po’ per via della grande trasformazione che comporta l’essere in dolce attesa, ma niente paura: ci sono dei rimedi per minimizzare la distorsione del tattoo una volta che la gravidanza è finita!
Il rimedio più efficace a detta di molti, è l’utilizzo di oli che rendono la pelle più elastica come l’olio di mandorla o l’olio di cocco. Questi due prodotti riducono anche la formazione di smagliature, che ovviamente non aiutano se appaiono sopra a un tattoo.
Potrebbe sembrare banale, ma è fondamentale anche curare la dieta e bere moltissimo, per consentire alla pelle di trovarsi sempre in uno stato di idratazione ottimale.
E se proprio non potete resistere all’idea di avere un tattoo, perché non considerare l’henné? Potete vedere tante idee di tattoo magnifici sui pancioni di future mamme in questo articolo.
Nota: il contenuto di questo articolo non è redatto da un medico. Quanto esposto è stato raccolto facendo delle ricerche online e cercando quanto più materiale possibile sull’argomento, che purtroppo come menzionato non è molto.
Per approfondimenti o chiarimenti di qualsiasi tipo, essendo un tema così importante, consiglio di rivolgersi al proprio medico/ginecologo.
Alcune informazioni utili le ho trovate qui: https://americanpregnancy.org/pregnancy-health/tattoos/