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L’Ensō (in giapponese: 円相) è una parola proveniente dal Giappone, rappresentata con un cerchio aperto e spesso tatuato mantenendo quell’effetto pennello in uso presso il tradizionale metodo di scrittura giapponese. Il simbolo Enso ha un forte collegamento con ciò che riguarda lo Zen e nonostante l’Enso sia un simbolo e non un vero e proprio carattere, è un elemento che appare frequentemente nella calligrafia giapponese.

Se state pensando di regalarvi un tatuaggio con l’Enso, non potrete far a meno di restare affascinati dal profondo e immenso significato di questo simbolo antico.

Qual’è il significato del simbolo Enso? Di per sé, questo simbolo rappresenta l’illuminazione, l’infinito, la forza ma anche l’eleganza, l’universo e il vuoto assoluto. E’ tuttavia anche il simbolo dell’estetismo giapponese, spesso essenziale e minimalista.

Scavando più in profondità nel significato dell’Enso però, scopriamo che esso rappresenta le incredibili qualità dell’universo, come la sua infinita estensione, il potere dei suoi elementi e dei suoi fenomeni naturali. Tuttavia, l’Enso rappresenta anche l’opposto, l’assenza di ogni cosa, il vuoto assoluto come condizione in cui distinzioni, contese, dualità scompaiono.

Nella cultura buddista, l’Enso è un simbolo molto importante, che rappresenta prevalentemente il vuoto assoluto, necessario per raggiungere i massimi livelli di meditazione e illuminazione (Satori). In questa condizione, la mente è totalmente libera, scollegata dalle necessità di spirito e corpo.

Il cerchio dell’Enso è, tradizionalmente, tracciato con un pennello su carta di riso in un unico e fluido gesto, e non può essere modificato con altre pennellate, perché rappresenta il movimento espressivo dello spirito in quel preciso momento. I buddisti zen credono che un artista mostri il proprio essere nel modo in cui riesce a disegnare l’Enso: solo una persona che è mentalmente e spiritualmente completa potrà disegnare il verso Enso. Per tal motivo, molti artisti si allenano costantemente nel disegnare questo simbolo come una sorta di allenamento spirituale, oltre che artistico.