Domanda di: Antonio Gentile | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.6/5
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La povertà indica una scarsità, riferita a qualcosa di materiale o spirituale, relativa ad uno standard ipotetico maggioritario all'opposto del quale vi è il concetto altrettanto relativo di ricchezza o abbondanza.
La povertà può essere definita come una condizione umana caratterizzata da privazione continua e cronica delle risorse, capacità, scelte, sicurezza e potere necessari per poter godere di uno standard di vita adeguato ed altri diritti civili, culturali, economici, politici e sociali.
I dati globali. Si parla di povertà estrema quando una persona, una comunità o tutti gli abitanti di un'intera ragione sono costretti a vivere con meno di 1,90 dollari dal giorno. Meno di due dollari al giorno per procurarsi cibo, acqua, medicine e tutto ciò di cui ci sarebbe bisogno per avere una vita dignitosa.
In Italia, secondo l'ISTAT, un individuo adulto (18-59 anni) è considerato in povertà assoluta se sostiene una spesa mensile per consumi pari o inferiore a 560-600€ nel Mezzogiorno, 700-800€ nel Centro, 750-840€ nel Nord.
La povertà è una malattia per l'intera società, non soltanto per il singolo. Certo, chi è povero sente sulla propria pelle le difficoltà di vivere giorno per giorno con l'incertezza del futuro, con scarsa possibilità di dare un avvenire migliore ai propri figli.