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Cosa non mangiare con la leucemia?
È bene sapere che oltre a evitare i cibi grassi, fritti, o speziati, dolci, latte e latticini e le gomme da masticare, può essere utile mangiare alimenti ricchi di potassio e di sodio (come banane e mele) e di fibre solubili (come il riso e i fiocchi d'avena), magari ridotti in crema.
Qual è la leucemia più curabile?
Aggressiva e rara, dunque, la Leucemia Acuta Promielocitica è una patologia che, grazie anche al contributo dato negli ultimi 20 anni dalla ricerca italiana, a differenza di molte altre malattie rare ha un'alta percentuale di guarigione: «Questa forma di leucemia acuta può essere trattata con chemioterapia combinata ...
Come si può trasmettere la leucemia?
La leucemia NON è assolutamente una malattia contagiosa, cioè NON si può trasmettere da una persona ad un'altra. La leucemia NON è neanche una malattia ereditaria; tuttavia, è noto che alcune rare patologie genetiche (S.
Quanti stadi ha la leucemia?
La leucemia linfatica cronica può presentarsi in quattro differenti stadi, dalla cui individuazione dipende la scelta della strategia terapeutica. Nello stadio 0 si osserva un aumento del numero di linfociti nel sangue, senza alcun sintomo.
Qual è la leucemia meno aggressiva?
Da segnalare che le forme meno aggressive di leucemia linfatica cronica richiedono una semplice osservazione con monitoraggio dei parametri ematici. La chemioterapia e il trapianto di midollo osseo continuano invece a rimanere un caposaldo del trattamento delle leucemie acute.
Qual è la cura per la leucemia?
La chemioterapia sistemica (con o senza radioterapia) è la principale forma di trattamento per la maggior parte dei tipi di leucemia. Si tratta di un trattamento che utilizza un singolo farmaco o una combinazione di sostanze chimiche per uccidere le cellule leucemiche o arrestarne la proliferazione.
Chi si ammala di leucemia?
La malattia è più comune negli uomini che nelle donne e negli adulti con più di 60 anni. È poco frequente prima dei 45 anni e nel nostro Paese rappresenta il 13 per cento delle leucemie tra i bambini di età compresa tra 0 e 14 anni.
Dove vengono i lividi della leucemia?
Sebbene i lividi della leucemia siano molto simili a quelli conseguenti a normali traumi, ci sono alcuni aspetti che possono aiutare a distinguerli: Compaiono in parti del corpo potenzialmente anomale (schiena, gambe e mani, per i bambini viso, glutei, orecchie, petto e testa). Sono numerosi. Sono inspiegabili.
Quando preoccuparsi per la leucemia?
presenza di splenomegalia sintomatica o progressiva. presenza di sintomi B quali febbre > 38°C, sudorazioni profuse notturne, calo di peso > 10kg in 6 mesi. presenza di infezioni recidivanti. presenza di anemia emolitica non responsiva al cortisone.
Come si sente il paziente affetto da leucemia acuta?
Chi è affetto da leucemia cronica può non manifestare alcun sintomo e la diagnosi avviene spesso a seguito di una normale visita di controllo. Chi invece è affetto da leucemia acuta di solito va dal medico perché non si sente bene. ... Sintomi
mal di testa, vomito, confusione, perdita di controllo muscolare, convulsioni.
Chi ha la leucemia può avere rapporti sessuali?
L'attività sessuale potrebbe aggravare il tumore? No. Il contatto intimo e il piacere derivanti dall'attività sessuale, i sentimenti di amore, tenerezza e affetto che ne conseguono possono essere d'aiuto ai pazienti nell'affrontare gli effetti della malattia e dei trattamenti.
Chi ha la leucemia può avere figli?
Più della metà delle donne che oggi hanno una leucemia mieloide cronica in età fertile hanno la possibilità di avere figli: bisogna soltanto evitare assolutamente che l'embrione (e anche il feto) siano esposti a contatti con gli inibitori delle tirosin-chinasi, che passano la placenta».
Come aiutare un malato di leucemia?
Come essere d'aiuto?
Fare la propria offerta. Innanzitutto dovete scoprire se il vostro aiuto è richiesto oppure no. ... Informarsi. ... Valutare le esigenze del malato e dei suoi familiari. ... Stabilire che cosa si può e si vuole fare. ... Cominciare con piccole cose pratiche. ... Evitare gli eccessi. ... Ascoltare. ... Coinvolgere altre persone.
Cosa mangiare con la leucemia?
Consumare alimenti proteici: uova, carne, prosciutto, pesce (cotture semplici), formaggi stagionati. Consumare alimenti glucidici: riso, pasta o altri cereali sotto forma di semolini o creme, pane, grissini e prodotti da forno. Consumare alimenti lipidici: usare olio o burro per condire normalmente i cibi.
Quanto si vive dopo il trapianto di midollo?
Dopo il trapianto la sopravvivenza è in genere molto elevata e si aggira intorno al 90% ad 1 anno, le sopravvivenze più alte si ottengono nei bambini.
Quanto si vive con un tumore del sangue?
“Nel mieloma multiplo, che ha origine nel midollo osseo e colpisce ogni anno circa 5.750 persone in Italia, la sopravvivenza mediana è passata nell'ultimo ventennio da 36 mesi a circa 7 anni – spiega il prof.
Cosa mangiare per uccidere le cellule tumorali?
La lista degli alimenti contenuta nella dieta antitumorale è lunga; si tratta perlopiù di quei cibi ricchi di sostanze antiossidanti presenti nella nostra dieta mediterranea, come:
Le crucifere. ... Cibi ricchi di betacarotene. ... Legumi. ... Pomodori. ... Aglio. ... Cibi ricchi di vitamina C. ... Cibi ricchi di Vitamina E.
Quali cibi fanno venire il tumore?
La carne e i grassi saturi sono sostanze ossidanti che attaccano la membrana cellulare aumentando il rischio che il DNA delle cellule muti. L'eccessivo consumo di carne, di carni conservate e di grassi animali è dannoso per la salute aumentando l'incidenza del cancro dell'intestino e della mammella.
Quanti giorni si sta male dopo la chemioterapia?
Dolore, infiammazione e ulcere in bocca Questi disturbi possono comparire dopo cinque-dieci giorni dall'inizio della chemioterapia e risolversi gradualmente entro tre-quattro settimane dal termine del trattamento.
Cosa vuol dire quando ti escono tanti lividi?
Tuttavia, un livido può comparire anche all'improvviso, apparentemente senza motivo. Lo stravaso ematico può dipendere, infatti, da un problema locale (cioè limitato ad alcune zone del corpo) o da patologie sistemiche che rendono più propensi alla formazione di tale segno (es. cirrosi epatica, leucemia e scorbuto).