Che differenza c'è tra monaci e preti?

Domanda di: Genziana Mariani  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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Mentre i preti e i vescovi seguono l'esempio del Cristo e sono invitati a fare ciò che Lui ha fatto, i frati sono chiamati a vivere come ha vissuto Gesù, quindi in castità, povertà e obbedienza.

Qual è la differenza tra monaci e preti?

I sacerdoti diocesani non fanno voto di povertà, mentre quelli appartenenti a un ordine religioso o a una comunità monastica emettono voto di povertà. Un monaco è una persona che ha emesso i voti di povertà, castità e obbedienza e appartiene a una determinata comunità monastica.

Perché i monaci si chiamano così?

La parola monaco viene dal greco mònos, che significa «solo». Il monaco è colui che si isola dal mondo per compiere un cammino di ricerca spirituale, caratterizzato dalla rinuncia e dalla preghiera. I primi monaci vissero da eremiti, poi prevalse un modello di vita comunitaria.

Qual è la differenza tra prete è sacerdote?

Non c'è dunque una vera differenza tra sacerdote, prete e presbitero: in tutti i casi parliamo di un uomo che ha ricevuto il secondo livello del Sacramento dell'Ordine Sacro. L'unico Sacramento dell'Ordine Sacro è infatti distinto in tre livelli: Diaconato, Presbiteriato e Episcopato.

Qual è lo stipendio di un prete?

Lo stipendio di un parroco ad oggi ammonta all'incirca a 1.200 euro mensili, mentre i vescovi, anche in virtù delle responsabilità e dell'età in cui arrivano a ricoprire questa carica possono arrivare al riconoscimento di uno stipendio mensile di 3000 euro.

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