Il governo fascista diede grande importanza al calcio, partecipando al secondo campionato mondiale (1934, ma in realtà il primo si era tenuto nel 1930 e l'Italia non vi aveva partecipato) perché aveva intuito l'importanza dell'avvenimento e la conseguenza internazionale come propaganda.
Fondatore del fascismo, fu presidente del Consiglio del Regno d'Italia dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943. Nel gennaio 1925 assunse poteri dittatoriali, instaurando un regime totalitario, e dal dicembre dello stesso anno acquisì il titolo di capo del governo primo ministro segretario di Stato.
Il dittatore si rese presto conto che il calcio era il veicolo ideale per guadagnare il sostegno popolare per il suo movimento nazionalista. Quando Mussolini assunse il controllo del Paese rovesciando il re Vittorio Emanuele III all'inizio degli anni Venti, il calcio era uno sport che stava crescendo in popolarità.
Che valore viene dato allo sport secondo Mussolini e perche?
Mussolini dice: "Le prodezze sportive accrescono il prestigio della nazione e abituano gli uomini alla lotta in campo aperto, attraverso la quale si misura non soltanto la prestanza fisica, ma il vigore morale dei popoli".
Anche Mussolini amava lo sport, infatti egli praticava il volo, la scherma e l'equitazione. Egli voleva educare i giovani a pensare come lui e ad allenare il fisico come lui. Perciò Mussolini ordinò che in tutte le scuole si praticasse lo sport.