Chi ha detto il cielo stellato sopra di me la legge morale dentro di me?

Domanda di: Sig.ra Assia Farina  |  Ultimo aggiornamento: 13 dicembre 2023
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«Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me.» (Epitaffio di I. Kant, estratto dalla Critica della ragion pratica, Conclusione (Akademie Ausgabe V, 161.)

Cosa vuol dire il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me?

Da una parte, il cielo stellato stabilisce la posizione dell'uomo nel mondo e la sua connessione con gli altri infi- niti mondi e con gli illimitati tempi. Dall'altra, la legge morale sancisce la vera infinitezza (wahre Unendlichkeit) dell'«io indivisibile» e della per- sona8.

Su cosa si basa la morale di Kant?

Nella concezione di Kant la moralità è quindi una capacità della ragione comune fra gli uomini. Ne deriva che, la moralità, come la conoscenza, sia legata al soggetto (non è soggettiva nel senso inteso da Protagora, ma nel senso che è posta dal soggetto).

Cosa significa la scritta sulla tomba di Kant?

Esso è costituito da due aspetti. Il “Bene più alto” che consiste nel seguire la dottrina dell'imperativo categorico, e il “Bene più completo”, che consiste nella giusta corrispondenza tra quantità di virtù e quantità di felicità. Questo significa che chi è più virtuoso è anche più felice.

Perché Kant scrive la Critica della Ragion Pratica?

La Critica della ragion pratica

In quest'opera Kant vuole criticare il comportamento dell'uomo quando risulta troppo condizionato dall'istinto e della sensibilità (il contesto, i sentimenti, gli scopi ad esempio) e non segue, invece, la morale.

Kant: "Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me"