Domanda di: Ing. Odone Costa | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.6/5
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La tradizione del simbolo potrebbe essere attribuita all'iconografia religiosa, ma la convenzione della devozione al Sacro Cuore di Gesù, dunque a Santa Margherita Maria Alacoque, risale “soltanto” al '600.
Nel XIV secolo, Guido da Vigevano, un medico e inventore italiano, realizzò alcuni disegni del cuore molto simili a quelli di Aristotele: il cuore, sito di passioni ed emozioni, era disegnato simile a un organo arrotondato in cima e con una punta rivolta verso il basso, composto da tre camere e un'ammaccatura nel mezzo ...
Alcuni storici ritengono che questo simbolo derivi dalla forma del geroglifico egizio utilizzato per indicare il concetto del cuore (ỉb): a sua volta, questo carattere potrebbe derivare dal seme di silfio, una pianta con virtù anticoncezionali estinta.
L'ipotesi più probabile è che la sagoma del cuore sia ispirata alla forma del silfio (silphium), un frutto ormai estinto che cresceva in una ristrettissima zona costiera dell'attuale Libia e il cui seme aveva, appunto, la forma di un cuore.
Il simbolo del cuore come lo conosciamo noi oggi compare nel 1200, in un manoscritto del Roman de la Poire (Il romanzo della Pera), in cui due amanti sbucciano insieme una pera con i loro denti. A parte il dettaglio kitsch, come accadeva negli scritti medievali, la prima lettera di ogni capitolo era decorata.