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Chi ha introdotto il concetto psicologico e didattico della metacognizione?
Il termine fu introdotto nel 1976 da John H. Flavell nell'ambito dei suoi studi sulle abilità cognitive e la metamemoria, ovvero le conoscenze possedute dal soggetto sui propri processi di memorizzazione al fine di potenziarli, in seguito fu ripreso da diversi studiosi in ambito pedagogico e didattico.
Cos'è la metacognizione in pedagogia?
Termine coniato agli inizi degli anni 70, la metacognizione è un orientamento teorico utilizzato nell'ambito educativo e indica la capacità dei soggetti di sviluppare informazioni su risorse e competenze possedute, così da utilizzarle a proprio vantaggio.
A cosa si riferisce la metacognizione?
Difatti la metacognizione viene definita dall'autore come la consapevolezza delle strategie attuate nello svolgimento dei processi cognitivi come memoria, apprendimento, attenzione, elaborazione delle informazioni.
Dove si usa l'approccio metacognitivo?
Con la metacognizione si stanno introducendo nella di- dattica e nel lavoro educativo delle novità importanti anche a livello di contenuti, di obiettivi e di abilità che l'alunno troverà utile apprendere e usare.
Qual è il rapporto tra didattica e metacognizione?
La didattica è uno dei più proficui e interessanti campi di applicazione della metacognizione. Grazie a un approccio didattico metacognitivo è infatti possibile migliorare la consapevolezza e l'autonomia dello studente.
Quali sono le principali strategie didattiche metacognitive?
Attraverso alcune metodologie (problem solving, role playing, brainstorming, peer-to-peer, circle time), l'alunno diventa soggetto del processo educativo mettendo in gioco se stesso e le sue cosiddette “soft skills”, ovvero competenze individuali e relazionali.
Quali sono le competenze metacognitive?
Per competenza metacognitiva si intende la capacità di riflettere sui propri processi di apprendimento e di regolarli in funzione dei diversi compiti da svolgere.
Quali sono i principali obiettivi della didattica metacognitiva?
La Didattica Metacognitiva si preoccupa di promuovere l'apprendimento sempre attraverso processi autoriflessivi i tutti i settori disciplinari e in qualsiasi attività di studio di tipo teorico e/o pratico.
Come avviene l'apprendimento secondo Bruner?
Secondo Bruner, l'apprendimento avviene attraverso la trasmissione di contenuti di conoscenza, proprio all'interno di specifici contesti sociali, come per esempio la scuola; i “saperi”, vengono dunque acquisiti dal bambino, attraverso le esperienze compiute all'interno del contesto sociale e culturale di appartenenza.
Perché la metacognizione è importante?
L'obiettivo della didattica metacognitiva è quello di offrire agli alunni l'opportunità di imparare a interpretare, organizzare e strutturare le informazioni ricevute dall'ambiente e di riflettere su questi processi, per divenire sempre più autonomi nell'affrontare situazioni nuove (Robinson et al., 2020).
Chi parla di educazione permanente?
L'idea originale di garantire all'essere umano un'educazione che lo caratterizzi durante tutto il corso della vita si può ricondurre a Giovanni Amos Comenio (1592-1670), considerato il padre della pedagogia, il quale riassume il concetto di educazione permanente in una frase: "Tutti siano educati in tutto totalmente".
Qual è la più efficace modalità di realizzazione della didattica metacognitiva?
La più efficace modalità di realizzazione della didattica metacognitiva, sembra l'approccio autoregolativo, nel quale gli allievi vengono aiutati nel processo di riconoscimento delle abilità necessarie allo svolgimento di compiti di apprendimento ed incoraggiati alla scelta ed alla più produttiva applicazione di ...
Come sviluppare la metacognizione a scuola?
Per intraprendere un percorso di didattica metacognitiva i docenti devono prima di tutto garantire che siano acquisite conoscenze e abilità di base (abilità di calcolo, lettura, utilizzo base delle TIC, ma anche capacità di lavorare in gruppo, capacità di autovalutarsi…), per lavorare poi, ma molto presto nel percorso, ...
Quali sono le componenti del dominio della metacognizione?
1) In uno studio su un campione non clinico condotto usando la SVaM è emerso che la metacognizione sembra essere composta da due soli fattori distinti: la comprensione dei propri stati mentali e la capacità di comprendere gli stati mentali degli altri (Semerari, Cucchi, Dimaggio et al., 2012).
Cos'è l'atteggiamento metacognitivo?
L' “atteggiamento metacognitivo” è una generale tendenza a riflettere sulla propria attività cognitiva. “Se vuoi avere ciò che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto!”.
Quali pedagogisti parlano di inclusione?
Per un'etica dell'inclusione
Leon Battista Alberti (1404-1472) Maria Montessori (1870-1952) Nel 1975, la senatrice Franca Falcucci presiedette la Commissione che elaborò un importante documento sulla scuola. Andrea Canevaro, pedagogista dell'Università di Bologna. Ralf Dahrendorf (1929-2009)
Chi è il padre dell attivismo pedagogico?
L'attivismo pedagogico è un metodo educativo che ebbe origine alla fine del XIX secolo, prevalentemente ad opera del filosofo statunitense John Dewey.
Chi è il fondatore della pedagogia moderna?
Partendo dall'osservazione di ciò che vedeva intorno a sé, un insegnante originario della Boemia, Giovanni Comenio (1592-1670), iniziò nei primi decenni del Seicento a riflettere sull'importanza della scuola e dell'educazione: la nascita della pedagogia moderna, dunque, si colloca proprio in questo periodo della storia ...
Come si chiama la teoria di Bruner?
Bruner formula la sua teoria dello sviluppo cognitivo (Cognitive Growth Theory) in diverse opere. Le più importanti sono The Course of Cognitive Growth (1964) e Studies in Cognitive Growth (1966).
Perché Bruner critica Dewey?
L'entusiasmo con il quale il Dewey considerò l'importanza dell'esperienza diretta e della azione sociale, fu una critica implicita al vuoto formalismo di un'educazione che tanto poco si preoccupava di porsi in rapporto con il mondo dell'esperienza infantile.