Domanda di: Timothy Battaglia | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.7/5
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La notizia della possibile esistenza di tali corpi compare per la prima volta nella letteratura scientifica in un lavoro di John Michell del 1783 e, indipendentemente, in un lavoro di Pierre-Simon Laplace del 1795.
Da un punto di vista relativistico, il concetto di buco nero venne teorizzato dal fisico Karl Schwarzschild nel 1916, solo un anno dopo la pubblicazione della teoria della relatività generale.
Fu il primo che riuscì a conciliare, almeno sulla carta, la relatività generale con la meccanica quantistica. Ricordiamo che la meccanica quantistica descrive fenomeni infinitamente piccoli (atomi e particelle), mentre la relatività generale fenomeni su scala cosmica.
Secondo la relatività generale, un buco nero è il risultato del collasso gravitazionale del nucleo di una stella massiccia, un evento che può verificarsi durante una supernova. Una volta che il resto della stella collassa oltre un raggio critico, noto come orizzonte degli eventi, nulla può impedire la sua formazione.
Fotografato il buco nero al centro della nostra galassia, la Via Lattea, e il più vicino, grazie alla collaborazione internazionale Event Horizon Telescope (Eht) e con il contributo italiano di Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Università Federico II di Napoli e ...