I suoi primi abitanti erano contadini e pastori. La loro vita era semplice e modesta. Gli storici hanno raccontato che Roma fu fondata dai gemelli Romolo e Remo. I gemelli avevano genitori illustri: la figlia del re di Albalonga e il dio Marte.
Gli Aborigeni, autoctoni per alcuni e nomadi secondo altri, occuparono la regione compresa fra il Tevere e il Liri. Al tempo della guerra di Troia furono governati dal re Latino, dal quale presero il nome di Latini per poi chiamarsi Romani quando Romolo fondò la città.
I romani sarebbero dunque nati dall'integrazione di tre popoli: Latini, Sabini ed Etruschi, costituiti da un centinaio di gentes originarie. A capo di ogni tribù c'era un tribunus, e ogni tribù era suddivisa in dieci curie, per cui in tutto trenta curiae.
Come qualsiasi altra entità storica, anche il popolo romano crebbe e si sviluppò da un ceppo, quello latino, cui appartenevano altri popoli del Lazio antico (Latini), che ebbero poi un destino meno importante. I Romani si avvalsero anche dell'apporto di altre popolazioni vicine: oltre ai Sabini, gli Etruschi.
- Mentre l'originaria struttura gentilizia dello Stato era basata su una divisione degli abitanti in tre tribù genetiche, i Tities (Sabini del Quirinale), i Ramnes (gli abitanti del Palatino vicini al rumon, fiume) e i Luceres (gruppi di Latini del Celio), ognuna delle quali comprendeva dieci curie (assemblea curiata), ...