Respirano attraverso i polmoni (e non attraverso le branchie) e quando vanno sott'acqua trattengono l'aria che viene poi espulsa, una volta tornati in superficie, attraverso un grande sfiatatoio che si apre alla sommità del capo.
Alcune specie marine, tra cui ricordiamo le lontre di mare, i delfini e le balene, riescono infatti a rimanere sott'acqua senza respirare per un periodo di tempo che spesso supera i 30 minuti. Questa straordinaria capacità consente loro di raggiungere quote abissali misurate in ben oltre i 2000 mt.
I pesci, gli anfibi e alcuni crostacei sono invece dotati di branchie interne, organi posti ai lati della faringe e altamente specializzati nell'estrazione dell'ossigeno dall'acqua. In pratica, l'ossigeno entra dalla bocca dell'animale, passa nella faringe e da qui viene pompata verso le branchie.
In biologia lo sfiatatoio è l'organo respiratorio dei cetacei con funzione simile alle narici da cui prende origine e con cui è quindi omologo. Si trova all'apice del capo per permettere all'animale di poter meglio respirare quando si trova in superficie.
Come respirano i cetacei? Come tutti i mammiferi, noi inclusi, i cetacei respirano aria. Lo fanno quando tornano in superficie dopo un'immersione più o meno profonda, attraverso strutture anatomiche che corrispondono alle nostre narici e che chiamiamo sfiatatoi.