I montagnardi, di orientamento egualitario e antimonarchico, maggioritari nei club rivoluzionari di giacobini e cordiglieri, guidati da Robespierre, Danton, Desmoulins e Marat, si contrapponevano ai girondini, moderati, rappresentanti della borghesia degli affari, mentre i deputati di centro ('palude') appoggiavano ora ...
I giacobini furono quei risoluti rappresentanti del Terzo stato, nel corso della Rivoluzione francese, i quali, facendo riferimento all'Assemblea nazionale, si convocarono in un primo momento sotto il nome di club breton e poi di Société des amis de la Constitution ("Società degli amici della Costituzione").
In questa prima fase i confini fra i due gruppi della sinistra repubblicana sono molto sfumati, tanto che Brissot e vari suoi compagni fanno parte del club dei Giacobini. I Girondini si vanno distinguendo dai Giacobini soprattutto sul tema della guerra rivoluzionaria: i primi ne sono fautori, gli altri contrari.
Durante la Rivoluzione francese, gli appartenenti a un'associazione politica (club dei g.), così detta perché aveva sede nell'ex convento parigino dei domenicani (Jacobins) nella via Saint-Honoré.
Circolo politico nato a Parigi durante la Rivoluzione (1791) per la scissione dei moderati, che si erano pronunciati contro la destituzione di Luigi XVI, dal club dei giacobini e che trasse il suo nome dalla congregazione cistercense dei foglianti, presso il cui convento aveva sede.