L'iponatriemia lieve può essere trattata riducendo l'assunzione di liquidi a meno di 1 litro al giorno. Se la causa è un diuretico o un altro farmaco, la dose viene ridotta o il farmaco viene sospeso. Un'eventuale condizione patologica di base deve essere trattata.
Per integrare il sodio si può intervenire con integratori di sodio specifici. Per le forme gravi e acute di iponatriemia si interviene con la somministrazione endovena di una soluzione a base di sodio (soluzioni saline ipertoniche).
Il sale è la fonte maggiore di sodio nella nostra dieta, perché è parte della sua molecola (cloruro di sodio). Il sale è infatti composto dal 40% di sodio e il 60% di cloruro. Circa il 90% dell'assunzione di sodio proviene dal sale da cucina.
Se sono presenti sintomi neurologici più gravi, tra cui le convulsioni, è invece indicata una rapida correzione di sodio da 4 a 6 mEq/L (4-6 mmol/L) con soluzione salina ipertonica. Il paziente deve essere monitorato in un reparto di terapia intensiva e i livelli di sodiemia monitorati ogni 2 h.
Altri alimenti ricchi di sodio: merluzzo sotto sale, sardine sotto sale, salsa di soia, capperi, pomodori secchi, formaggio Roquefort, peperoncino in polvere, parmigiano, olive verdi, scarola, caviale gorgonzola, carne in scatola, biscotti con marmellata, biscotti da colazione, pop corn, cracker salati, formaggino, ...