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Cosa vuol dire Buccellati?
s. m. [lat. tardo buccellatum «pane costituito da una corona di panini», der. di buccella «boccone»]. – Sorta di ciambella di pasta dolce lievitata e cotta nel forno (caratteristico il buccellato di Lucca, fatto con fior di farina, zucchero e uva passita, aromatizzato con vaniglia e anici).
Da quando si usa la Palestrina?
La palestrina per neonati può essere usata tranquillamente già dal primo mese di vita: potete posizionare il bimbo supino sul tappetino della palestrina e ammirarlo mentre osserva con curiosità crescente i giochi che pendono a circa 20 cm dal suo visino.
Come si lavano i bavaglini?
I bavaglini possono essere lavati di frequente utilizzando la candeggina solo in caso di bavaglini completamente bianchi. Si consiglia un lavaggio massimo a 50° solo in caso di macchie persistenti, altrimenti la temperatura consigliata è di 30° - 40°. Stirare da rovescio.
Quante bavette comprare?
Le bavette sono assolutamente indispensabili, non lesinare perché ne farai un uno massivo sia che tu allatti al seno sia durante l'allattamento col biberon. Il nostro consiglio è di averne almeno una quindicina a disposizione, perché ti stupirai di quanto saranno frequenti i loro passaggi in lavatrice.
Quanti bavaglini servono?
6-8 bavaglini in cotone. 6 tutine in cotone a manica corta o a manica lunga per il giorno. 2-4 pigiamini in cotone leggero per l'estate o più pesanti per l'inverno. 4-6 cambi completi composti da golfini, pantaloncini o tutine in lana o cotone per il giorno.
Cosa significa Boccacci?
Altro nome dell'uccello succiacapre.
Cosa vuol dire essere in balia di qualcuno?
in balìa di, che equivale a «in potere, alla mercé di»: avere, tenere in propria b.; mettersi, darsi in b. di qualcuno; una popolazione datagli in cura, o piuttosto in balìa (Manzoni); cadere, essere in b. di uno sfruttatore; rimanere in b. di sé stesso, abbandonato a sé stesso, senza aiuto e consiglio; nave in b.
Cosa ricamare a punto croce per neonati?
Annuncia nascita, fiocchi nascita, accappatoi, bavaglini da neonato, bavette da asilo, copertine, lenzuolini, borse nursery, porta tutto, pupazzi, peluches, tutto da ricamare a punto croce!
Che significa essere un boia?
Persona spregevole, aguzzino, delinquente || b.
Cosa vuol dire una persona burbera?
bùrbero agg. e s. m. (f. -a) [forse affine a burbanza]. – Severo, ruvido, aspro nei modi, per natura o per momentanea disposizione d'animo, spesso anche come atteggiamento voluto e ostentato per nascondere un sentimento di commozione o per velare il fondo buono del proprio animo: i parenti eran seri, tristi, b.
Cosa vuol dire alla mercé?
b. Arbitrio, discrezione, nelle frasi essere, stare, vivere, rimettersi alla m. di qualcuno, e sim.: siamo alla m. altrui; ci rimettiamo alla vostra mercé.
Cosa vuol dire Bresco?
1 Di sapore aspro, ma non sgradevole: vino b. 2 fig. Burbero, sgarbato, severo: modi b.
Che significa Babbio?
onomatopeica per indicare il balbettio.
Come si chiama Boccaccio?
Benché negli autografi si denomini Iohannes Boccaccius de Certaldo civis, o più semplicemente Iohannes de Certaldo (in volgare, Giovanni di Boccaccio da Certaldo) e poi, nell'opera De montibus e in una lettera del 1374, si dichiari invece fiorentino, pure è certo che, né Certaldo, né Firenze furono precisamente i ...
Cosa vuol dire Soppa in bolognese?
Trattasi di un triviale invito alla fellatio: succhiamelo (dal verbo sucèr) così come la variante sóccia (italianizzazione della forma verbale che significa "succhia"), parimenti usata.
Cosa vuol dire Brisa in bolognese?
briṡa avv. – Variante dialettale, soprattutto emiliana, di bricia, briciola, minuzzolo di pane, usata come rafforzativo in frasi negative col sign. di «punto, affatto, per niente» (col medesimo uso e valore di mica): da Maggio in qua mi fa continuare il solito appuntamento; ma degli arretrati 'brisa' (Leopardi).
Come si dice fidanzata in bolognese?
Morosa: Fidanzata (Moroso = Fidanzato). "Stasera non posso uscire con voi regaz, devo andare al cinema con la mia morosa!" Musta: espressione del viso, faccia.
Cosa vuol dire molito?
mo|lì|to agg. 1956; dal lat. mŏlĭtu(m), da molĕre “macinare”, con spostamento dell'accento.
Cosa vuol dire fare una marchetta?
Per estens., in frasi gergali, la prestazione stessa: fare marchette, fornire prestazioni sessuali dietro pagamento; per metonimia, prostituta, o anche omosessuale maschio che si prostituisce.