Come si distingue il complemento di fine da quello di vantaggio?

Domanda di: Ippolito Galli  |  Ultimo aggiornamento: 13 dicembre 2023
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Il complemento di vantaggio risponde alla domanda “a favore di chi” e spesso è introdotto dalla preposizione “per” o da locuzioni tipo “a favore di”. “Ho fatto di tutto per Luca”. L'azione della frase fare di tutto va in vantaggio di Luca. Il complemento di termine, invece, risponde alla domanda “a chi”/“a che cosa”.

Come si riconosce il complemento di vantaggio?

Le caratteristiche di questi complementi sono le seguenti: sono introdotte dalle preposizioni per vantaggio e contro (svantaggio), da a e dalle locuzioni (a vantaggio di, a favore di, nell'interesse di ecc.)

Come distinguere il complemento di causa da quello di fine o scopo?

In italiano il complemento di causa indica ciò che determina l'azione o la situazione espressa dal verbo. Il complemento di fine, invece, esprime la finalità o lo scopo per cui si compie un'azione.

A quale domanda risponde il complemento di vantaggio?

Sono introdotti dalle preposizioni per, a, in, contro, verso, ecc. o da espressioni come a vantaggio/svantaggio di, a favore di, a danno di, ecc.; rispondono alle domande: a vantaggio/svantaggio di chi? a vantaggio/svantaggio di che cosa? A favore/in difesa di chi?

Qual è la differenza tra il complemento d'agente e quello di causa efficiente?

Il complemento è detto d'agente se l'azione è compiuta da una persona o da un animale (“La torta è stata assaggiata da tutti”), mentre è di causa efficiente se è compiuta da una cosa inanimata o da un animale considerato come essere non animato (“L'albero è stato abbattuto dal vento”).

Il complemento di fine - spiegazione semplice e veloce