L'aggettivo segue sempre il nome nel genere (maschile o femminile) e nel numero (singolare o plurale). Gli aggettivi che però finiscono in -e cambiano desinenza solo nel numero (dal singolare al plurale) e non nel genere. Esistono alcuni aggettivi che rimangono invariati anche se cambia il genere e il numero.
Gli aggettivi primitivi, come i nomi, sono formati solo da radice e desinenza. Gli aggettivi derivati si formano partendo da nomi e verbi, a cui si aggiungono dei suffissi. Gli aggettivi alterati derivano da un aggettivo primitivo con l'aggiunta di suffissi accrescitivi, diminuitivi, vezzeggiativi, peggiorativi.
In italiano l'aggettivo si trova di solito dopo il nome: un libro nuovo; è possibile però anche l'ordine inverso: un bel film. In genere l'aggettivo che precede il nome ha una funzione descrittiva, mentre quello che segue il nome ha una funzione restrittiva.
Gli aggettivi qualificativi (come bello, buono, feroce, giallo, alto e così via), che appunto danno informazioni su caratteristiche e qualità di un nome. Gli aggettivi determinativi (come suo, quella, tanti, dodici e così via), che indicano uan caratteristica specifica del nome cui si riferiscono.
Se il che ha valore di aggettivo interrogativo, si trova all'inizio di una frase interrogativa, ha il significato di "quale/quali" e viene seguito da un nome. L'aggettivo esclamativo si trova invece in una frase esclamativa e anche in questo caso è seguito da un nome: "Che bella idea!" oppure "Che ragazzo simpatico!".