Come si valuta rischio chimico?

Domanda di: Dott. Cristyn Fabbri  |  Ultimo aggiornamento: 29 marzo 2023
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Molti dei modelli utilizzati per la valutazione del rischio chimico utilizzano algoritmi che assegnano un punteggio ai vari fattori considerati (quantità, durata e modalità dell'esposizione, pericolosità, ecc.), che vengono tra loro combinati in un'equazione che tiene conto di tutti i singoli contributi.

Quando si valuta il rischio chimico?

lgs. 81/2008, il Datore di Lavoro ha l'obbligo di valutare il rischio chimico sul luogo di lavoro e, qualora vengano superati i valori limite di esposizione, elaborare e applicare un programma di misure tecniche o organizzative volte a ridurre al minimo l'esposizione e i rischi che ne conseguono.

Chi effettua valutazione rischio chimico?

Il datore di lavoro “ha l'obbligo di effettuare la valutazione del rischio da agenti chimici, che deve essere riportata nel documento di valutazione dei rischi (DVR)”, sulla base delle modalità di cui al Titolo IX - Capo I del D. Lgs.

Quale documento è fondamentale per la valutazione del rischio chimico?

A livello normativo, in Italia è il Titolo IX del D. Lgs. 81/08 a trattare la valutazione del rischio chimico, in particolare il Capo I ("Protezione da agenti chimici").

Come viene definito il rischio chimico?

Rischio connesso all'uso professionale di sostanze o preparati impiegati nei cicli di lavoro, che possono essere intrinsecamente pericolosi o risultare pericolosi in relazione alle condizioni d'impiego.

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