Nonostante se ne mangino le foglie e la radice, le caratteristiche morfologiche principali del dente di leone sono il fiore, tipicamente di colore giallo intenso, e l'infruttescenza, caratterizzata da piccoli acheni dotati di peluria bianca simile ad una piuma che formano un palloncino trasparente.
Il fiore giallo-arancio è costituito da un capolino circondato da due ordini di petali (brattee) dritti fino a quando i semi maturano, che poi si abbassano per permettere ai semi di disperdersi, grazie ad una specie di 'paracadute'.
Etimologia del nome: il nome dente di leone si riferisce alla forma delle foglie e ai loro margini a forma di denti; il termine soffione deriva, probabilmente, dalla modalità di dispersione anemofila (da parte del vento) dei semi, che possono essere soffiati in modo giocoso e divertente.
Quest'erba spontanea è particolarmente indicata per il trattamento di problemi digestivi e per favorire il benessere del fegato. Consigliata in caso di colesterolo alto, è utile anche per combattere la ritenzione idrica e la cellulite stimolando la diuresi.
I fiori di dente di leone possono essere usati per produrre una bevanda chiamata "vino di tarassaco", o più precisamente "vino aromatizzato al dente di leone" – poiché non rappresentano l'ingrediente principale.