Come trasportavano gli obelischi a Roma?

Domanda di: Caligola Riva  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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Gli obelischi viaggiavano adagiati orizzontalmente sul ponte di una imbarcazione appositamente costruita, dotata di un'ancora galleggiante rovescia a prua che manteneva la nave nella rotta e una pietra calata a poppa che strisciava sul letto del fiume per controllarne la velocità.

Come hanno trasportato gli obelischi a Roma?

Erano lunghi 22 metri (obelisco di montecitorio) e 24 metri (obelisco flaminio) e i Romani per trasportarli costruirono navi di grandezza straordinaria per l'epoca; la prima suscitò tale meraviglia che Augusto volle che venisse conservata nell'arsenale di Pozzuoli dove poi un incendio la distrusse.

Chi ha portato gli obelischi a Roma?

L'obelisco al Pantheon (piazza della Rotonda)

Fu l'imperatore Domiziano a farlo portare a Roma, per decorare il tempio dedicato a Iside e Serapide in Campo Marzio.

Come venivano alzati gli obelischi?

Erezione degli obelischi

Gli obelischi più grandi, come quelli eretti da Thutmose III, venivano solitamente sollevati da squadre di lavoratori, probabilmente operai o agricoltori in pensione. Queste strutture venivano innalzate con spesse corde legate all'estremità dell'obelisco.

Perché a Roma ci sono tanti obelischi?

Le precise ragioni storiche per cui sono così tanti gli obelischi a Roma sono da individuare nell'epoca dell'impero romano. A partire dall'imperatore Augusto, infatti, Roma conquisto e dominò l'Egitto, portando nella città eterna alcuni degli esemplari di obelisco presenti in Egitto.

Alberto Angela - Gli Obelischi di Roma