Come veniva trattata la donna romana?

Domanda di: Pierfrancesco Carbone  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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La sua dote, cioè la parte di beni datale dalla famiglia di origine, entrava a far parte del patrimonio del marito, amministrato da lui. La donna era insomma ritenuta incapace di provvedere giudiziosamente a se stessa a qualsiasi età e passava dall'autorità di un uomo a quella di un altro.

Come erano trattate le donne romane?

Il che dimostra quanto la condizione femminile fosse considerata al di sotto di quella maschile, sia pur sempre migliore di quella greca, dove era alla stregua di una schiava. La donna era considerata un essere inferiore, con pochissimi diritti e totalmente sottomessa prima al padre e ai fratelli, poi al marito.

Come veniva trattata la donna nell'antica Roma?

La donna nell'antica Roma era sempre sotto tutela, infatti, passava dalla tutela genitoriale a quella del marito. Dal punto di vista giuridico le donne non avevano però numerosi diritti: non avevano la tutela sui figli minori. non potevano rappresentare interessi di altri soggetti.

Cosa non poteva fare la donna romana?

Non potevano fare testamento ed erano sottoposte a vita alla tutela maschile per l'esercizio di qualunque atto giuridico. In alcuni casi non ereditavano e non potevano disporre dei propri beni in favore dei figli. Allo stesso modo le donne erano escluse dalla vita politica.

Quali diritti avevano le donne romane?

La donna nell'antica Roma non aveva diritti: la divisione dei sessi nel diritto romano era una vera e propria norma giuridica. La madre non era una figura istituita né determinata dal diritto. Le donne dovevano accudire i figli e mantenere la casa. [S].

Le donne romane - Tra emarginazione e riscatto