I microchip sono delle minuscole placche di silicio. Placchette dove sono posizionati componenti microelettronici altamente complessi, i cosiddetti circuiti integrati, i transistor, diodi e sensori di vario genere. Tutti questi “piccoli oggetti” sono costituiti da semiconduttori realizzati soprattutto in silicio.
Un chip (lett. "pezzetto") è il componente elettronico composto da una minuscola piastrina del wafer di silicio (die), a partire dalla quale viene costruito il circuito integrato; in pratica, il chip è il supporto che contiene gli elementi (attivi o passivi) che costituiscono il circuito.
Come funziona il microchip? Con un sistema passivo, senza emettere radiazioni elettromagnetiche, il microchip permette l'identificazione dell'animale nel database dell'anagrafe canina regionale in cui è stato registrato, attraverso un codice alfanumerico di 15 cifre univoco che viene rilevato da un apposito lettore.
Il silicio è il semiconduttore più comunemente usato, anche se in alcune applicazioni specifiche vengono usati l'arseniuro di gallio, il germanio, il nitruro di gallio ed altri materiali. Lo specifico processo costruttivo impiegato dipende dal tipo di circuito integrato che si intende fabbricare.
Il circuito elettronico è realizzato su un substrato di materiale semiconduttore (in genere silicio ma anche arseniuro di gallio o altro) chiamato die e può essere costituito da poche unità fino a qualche centinaio di milioni di componenti elettronici elementari (transistor, diodi, condensatori e resistori).