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Come si chiama adesso lo scontrino fiscale?
Il documento commerciale (detto anche scontrino elettronico) è il documento, emesso in Italia da esercenti del commercio al dettaglio e assimilati, che attesta l'effettuazione di una spesa o consumo effettuati. Il documento commerciale ha definitivamente sostituito il vecchio scontrino fiscale dal 1 gennaio 2021.
Che differenza c'è tra scontrino e fattura?
La differenza principale tra la ricevuta fiscale e la fattura è che la pria si emette principalmente a soggetti privati (non titolari di partita IVA) ed è paritetica allo scontrino, la seconda si emette a soggetti con partita IVA, in genere professionisti e aziende.
Cosa succede se si sbaglia uno scontrino?
La normativa prevede la possibilità di fare uno storno parziale dello scontrino, oppure l'annullo totale. Per effettuare tale operazione è necessario avere lo scontino dal quale estrapolare i dati necessari per la procedura. La procedura di annullo può essere effettuata anche nei giorni successivi all'emissione.
Quale ricevuta dare al cliente?
La ricevuta fiscale deve essere emessa in duplice copia: al cliente deve essere consegnato l'originale della ricevuta. Mentre, al soggetto emittente resterà la copia, che dovrà poi consegnare al proprio Commercialista che si occupa della tenuta della sua contabilità. Questo in modo tale da adempiere gli obblighi Iva.
Perché si chiama scontrino?
s. m. [der. di scontrare nel sign. di «riscontrare»: propr. «foglietto che serve come riscontro»].
Chi è esente da scontrino fiscale?
Con il decreto vengono quindi confermati gli esoneri dalla certificazione fiscale attualmente esistenti come: tabaccai, giornalai, venditori di prodotti agricoli e chi presta servizi di telecomunicazione, radiodiffusione e di trasporto pubblico di persone e veicoli.
Chi ha l'obbligo del registratore di cassa?
Registratore di cassa telematico obbligatorio: per chi è davvero indispensabile? L'obbligo al registratore di cassa telematico parte in sordina il 1° luglio 2019 a seguito del Dlsg 127/2015, il quale impone a tutti i commercianti, con un volume d'affari pari o superiore a 400.000 euro annui, di dotarsene.
Quando è obbligatorio lo scontrino?
Cominciata il primo luglio 2019, con il primo obbligo di scontrino elettronico per chi ha volume d'affari superiore ai 400mila euro annui (escluse le attività partite nel 2019); e poi si compie – per tutti – il primo gennaio 2021 (ad esclusione delle attività non obbligate alla certificazione dei corrispettivi).
Come deve essere lo scontrino fiscale?
Quali dati deve contenere lo scontrino fiscale ditta, denominazione o ragione sociale del fornitore; numero di partita IVA dell'esercente e indirizzo del punto vendita; data, ora di emissione, numero progressivo; logotipo fiscale e numero di matricola del registratore.
Come è fatto lo scontrino fiscale?
Uno scontrino fiscale deve includere: La ragione sociale e il nome e cognome dell'emittente. Il numero di partita IVA dell'emittente. L'ora e la data di emissione.
Cosa si intende per scontrino elettronico?
Lo scontrino digitale, conosciuto anche come telematico o elettronico, è un meccanismo che obbliga gli esercenti che svolgono attività di commercio al minuto a memorizzare e trasmettere i corrispettivi in via telematica all'Agenzia delle Entrate.
Quando si fa la fattura bisogna fare anche lo scontrino?
Fattura IMMEDIATA Nel caso in cui la fattura sia emessa in un momento non contestuale e dunque non accompagni la merce, purché ovviamente l'emissione avvenga entro le ore 24 del giorno stesso, deve essere rilasciato anche lo scontrino.
Chi deve firmare la ricevuta?
Il tutto deve essere poi firmato da colui che riceve la somma. Per terminare l'operazione, è opportuno rilasciare la copia originale al richiedente e conservare la copia autoricalcata. Qualora il modulo sia redatto in carta comune, è opportuno effettuare copia fotostatica dello stesso.
Cosa vuol dire ns sullo scontrino?
Indica sullo scontrino IVA non esposta, non mette l'indicazione della percentuale IVA, ma deve li indicare per obbligo il codice natura *NS (operazione non soggetta).
Come fare per non far sbiadire gli scontrini?
Spruzzare la lacca per capelli sullo scontrino o fotocopiarlo. Se ci sono degli scontrini che non si devono assolutamente rovinare, si può ricorrere a un metodo davvero efficace. In questo modo si riuscirà a salvaguardare qualunque tipo di scontrino dalla cancellazione.
Quanto tempo ho per annullare uno scontrino fiscale?
L'operazione di annullamento non è sottoposta a limiti temporali. Essa prevede l'identificazione attraverso numero e data del documento commerciale da annullare e l'emissione di un nuovo Documento commerciale con dicitura «emesso per annullo» che registra e documenta il valore di corrispettivo annullato.
Cosa succede se faccio uno scontrino dopo la chiusura?
Se hai commesso un errore durante la chiusura del giorno, non potrai rimediare con una nuova transazione fino a quello successivo. Secondo la normativa fiscale e contabile, il rapporto di fine giornata che presenti degli errori non può essere modificato.
Chi emette i corrispettivi?
Ogni titolare di partita iva, impresa o libero professionista che sia deve emettere, per le somme che percepisce, un documento fiscale. Proprio qui subentra lo scontrino, oggi chiamato documento commerciale, e la fattura.
Chi fa i corrispettivi?
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Chi non ha partita IVA può emettere fattura?
In realtà, emettere una vera e propria fattura senza partita IVA non si può. Quella che viene chiamata “fattura senza partita IVA”, si chiama tecnicamente “ricevuta per prestazione occasionale” e viene emessa appunto per “fatturare” senza partita IVA (le virgolette sono d'obbligo per la ragione spiegata prima).