Cosa facevano i Romani con le urine?

Domanda di: Rosalba Bianco  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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Urine e feci? Al tempo dei romani andavano a ruba: adoperate per la pulizia, la conciatura delle pelli, come concime e persino come cura per alcune malattie. Tutti usi che ci fanno un po' ribrezzo.

Dove facevano la pipì i Romani?

La latrina era di forma rettangolare, presentava lungo due lati una serie di sedili forati disposti (i water di oggi) sopra un canale dove scorreva l'acqua. Gli escrementi cadevano dentro il canale e venivano portati via dalla corrente fino alla cloaca più vicina.

Come si faceva una volta senza carta igienica?

Prima dell'Ottocento nessuno conosceva l'uso della carta igienica. Al suo posto si usavano foglie, ramoscelli e sassolini. Ma non solo: gli antichi Egizi, per esempio, utilizzavano la sabbia profumata con oli essenziali.

Come facevano i bisogni I Romani?

Per i bisogni fisiologici invece i Romani utilizzavano le latrine pubbliche (ce n'erano circa 150 a Roma). Erano vasti ambienti funzionali, ben organizzati, riscaldati e decorati con gusto. Di forma rettangolare, presentavano lungo due lati una serie di sedili forati disposti sopra un canale dove scorreva l'acqua.

Cosa si può curare con la propria urina?

Urinoterapia
  • Nella medicina tradizionale indiana l'urina viene indicata per curare le malattie degli anziani, per disturbi oculari, per tosse, problemi digestivi ed epatici.
  • Per uso esterno viene consigliata come cura per le ustioni e le ferite.

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